Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

Settimanali 723 I premi dell'Accademia e il Duca di York. 17 maggio. S'è da alcuni detto male, anche quest'anno, del modo -con cui l'Accademia d'Italia ha distribuito i suoi premi: non i quattro grandi « premi, Mussolini » sui quali mi pare che il pubblico consenso sia stato finalmente cordiale; ma i premi detti d'incoraggiamento. Oggi però, leggendo l'arguto discorso, a Londra, del Duca di York nel banchetto annuale pel Royal Literary Fund, pel fondo cioè destinato ad aiutare gli scrittori bisognosi, mi son detto che, comunque si critichi la distribuzione del mezzo milione fatta, alla Farnesina, un fatto do– vrebbe consolarci tutti, Accademici e critici: che anni addietro a,d aiu– tare uno scrittore meritevole lo Stato italiano non dava un centesimo, e adesso offre mezzo milione, che credo sia anche più di quanto si racco– glie in Inghilterra dal Literary Fund_ Diceva il Duca di York: « Ogni uomo o donna che ama un libro, deve pensare ad aiutarci in quest'opera. Pensate che pena. sia per uno scrittore mancare del pane necessario per 13ostentarsi, del cambiamento d'aria necessario alla convalescenza dopo una malattia; essere sempre angosciato dal pensforo dell'avvenire, e nello stesso tempo sentire che, se quell'angoscia cessasse, egli potrebbe con la sua penna aiutare e consolare il prossimo)). Giusto. In Italia s'è provveduto. Ma perché il Regolamento dà a questi aiuti il nome sonoro di Premi d'incoraggiamento ? Chi li chiede o solo li accetta, ammette, è vero, implicitamente d'essere scoraggiato; ma,· appena ripreso il coraggio, naturalmente non vede che la parola Premio, tanto più che anche que– st'anno molti di questi sussidi sono stati veramente dati a chi non ne aveva un bisogno materiale ma, se ma,i, soltanto morale. Miglior partito sarebbe che si badasse soltanto ai bisogni materiali e che la lista venisse solo approvata dal Capo del Governo·, non pubbli– cata. Al più si potrebbero pubblicare i nomi degl'istituti, - giornali, riviste, scuole, archivi, biblioteche, - ché per essi è giustificata la pub– blica discussione. Ma se uno ,scrittore o un artista vi confida: - Non ho da pagare la pigione di casa .... non ho di che curar,e mia figlia inferma .... non ho danaro per comprare i libri, per fare i viaggi necessari a finire l'opera· che ho incominciata .... , - questo si deve, anzi si può raccontare dall'Accademia in pubblico, ? Insomma questa deve essere degna e ragionata beneficenza, fatta da galantuomini con piena cognizione di causa. E andare a vantarsene in Campidoglio mi sembra, per lo meno, esagerato. La Mostra di Basilio Cascella. 24 maggio. L'onorevole Basilio Cascella, che rappresenta, pare, l'ar– tigianato alla Camera, è stato applaudito dalla maggioranza dei colleghi quando ha deriso la bruttezza della pittura moderna, specie di quella esposta alla Quadriennale di Roma. Pochi giorni dopo, il ministro del– l'Educazione è stato ugualmente applaudito quando alla Camera ha di– feso la bellezza della pittura moderna, specie di quella esposta alla, Qua– driennale. Confiteor: il buon gusto della Camera è salvo.

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