Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
SETTIMANALI. Discussioni e risse. 3 maggio. Quello che si viene mattina ~ sera leggendo sui giornali pro e contro l'architettura moderna, ha tre effetti sicuri: far sbadigliare il pubblico; fornire altri cento clienti a,i mestieranti che stanno lontani dal pugilato e solo per questo fanno agli occhi degl'ingenui la figura di star sull'Olimpo; obbligare gli avversari che si sperava di persuadere perché erano in buona, fede, a irrigidirsi nella difesa anche dei propri errori, cioè a non essere 1 più in buona fede . .Se questo si chiama propa– ganda, l'aceto s'ha da chiamar vino. Tre anni fa nel panorama della Letteratura Italiana disegnato a Parigi da Benjamin Crémieux si poté leggere: « Tra gli scrittori italiani è un segno di forza proclamarsi maleducati, e v'è quasi lo snobismo d'es– sere grossolani». L'accusa era vecchia e, da Dante al Carducci, questa, delle ingiurie e invettive sembrerebbe quasi una tradizione della nostra letteratura, se non vi fossero dal Petrarca al Manzoni, dal Boccaccio al D'Annunzio, i contrari esempi d'urbanità:. s'intende, appena occorra, di pungente e tagliente urbanità. Ma il malanno non è nei grandi modelli : il malanno, con quel tanto di comico che sempre accompagna chi afferra un randello per ammazzar farfalle, è nell'illusione di diventare più o meno Dante o Carducci soltanto imitandone gli scatti, il cipiglio e il ruggito. Adesso poi alla vecchia incontinenza del polemista italiano s'ag– giunge il desiderio di giocare alla gul:lrra, d'essere in piena pace scam– biati per vecchi arditi o per giovani squadristi; e più s'arriva in ritardo, più esplosive han da essere le parole, più cieco l'assalto, più sibilanti i fendenti, più strambe le finte o bugie. Alla fine, asciugando con la car– tasuga la firma, questi intolleranti credono davvero d'asciugare il pu– gnale nl:llla capelliera, dell'avversario. Civiltà ? Certo il pubblico dei lettori è da noi civilissimo. Appena sente urlave, alza le spalle e se ne va. Restano, a debita distanza, i quat– tro cari colleghi che sperano nella bicchierata. Leopardi : « L'essere disprezzante, non curante, incontentabile, in– tollerante .... è sl:lgno di poco o niun valore, perché sempre chi poco vale, non potendo giustamente estimar sé stesso né gli altri, è superbo verso sé e verso gli altri disprezzante». Missionari in Cina. 10 maggio. Ormai non passa mese senza che giunga dalla Cina no– tizia di missionari no~tri trucidati o carcerati, El il giornale mi cade di mano e resto trasognato a immaginare la scena del massacro e i volti de.i martiri e la furia degli assassini. Orgoglio e pietà di credente, cu- ,o. - Pèaaso. BibliotecaG·no Bianco
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