Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

562 I _ osteggiati dall'impressionato _Gover?-o del ~e~ch_, d,11e t~uppe interalleate di occupazione e dagli stessi comumsti di G,érmama, - contro gli insorti nazionalisti di Korfanty che brainavano, con l'aiuto francese, di tradurre •in polacco l'esito, favorevole ai tede– schi del plebiscito, quest'impresa eroica che ha assicurato alla Ger~ania almeno i confini attuali non può che trovar consenzienti gli italiani memori di tanti e gloriosi « disobbedisco >>garibaldini. Ma essa non guadagna nulla nel racconto di codesto neofita che crede d'esser forte quando insulta o calunnia nemici e avversari, patriottico dipingendo eroi da una parte e felloni dall'altra, te– desco quando in mala feci.eaccusa di complicità coi polacchi quelle truppe italiane che furono imparziali fino al sacrificio della vita e, se mai, più favorevoli. ai volontari che agli insorti. Niente di meno veridico di questo romanzo che vuol esser vero fino ai nomi e ai co– municati, niente di più fastidioso, qui ed in Rosbach (ch'altro non è se non la biografia apologetica d'uno dei capimilizia di destra) di quell'esagerato, aggressivo entusiasmo tutto proprio degli « inse– riti>> e dei mal persuasi. Ohe diversità di tono nel libro d'uno che a questi fatti ha par– tecipato, le cinquecento pagine dei Banditi (Die Geiichteten, 1930), di Ernst von Salom,on, un complice (non vi spaventate) degli assas– sini di Rathenau ! L'enfasi si giustifica e si sopporta di fronte a una fede che spiega anche l'assassinio politico e che ha sempre, e non solo per quel gesto, pagato di persona. Questo grosso volume è infatti, traverso l'autobiografia di un partecipante, la summa e l'illustrazione documentaria dell'attivismo di destra dall'armistizio ad oggi. Seguendo le vicende di questo singolo, capiremo tutta la psicologia di un movimento in cui spirito d'avventura e cieco amor di patria si fondono senza possibilità di delimitazioni. Il cadetto sedicenne che avrebbe voluto far la guerra e si trova davanti ag– gressiva .la folla capeggiata dai marinai ammutinati non sa, dopo aver sperato in una conversione patriottica di quei moti, a chi of– frire la propria vita, né com.e appagare l'inconfessata sete di azione. Presentatosi volontariò per la guarqia di frontiera e usato, come tanti altri, da Noske, Ministro del'.Laguerra in cappello moscio, contro gli sp.artachisti berlinesi e poi a salvaguardare la costituente di Weimar, prende il volo verso il Baltico dove milizie di froptiera tedesche e lettoni di origine germanica combatton contro i bolsce– vichi una lotta senza quartiere e condotta d'ambo le parti con indi~ cibile crudeltà. Il Reich richiama dopo l'armistizio quei nuclei. Essi disobbediscono. Senza patria ormai, soldati di ventura prima dei lettoni e poi dei russi bianchi, quei tedeschi hanno tuttavia il senso d~ difendere non so quale ideale frontiera. Rimpatriati non si fan disarmare. Ehrhardt, Liittwitz e von Kapp marciano su Berlino ? Ed ecco questi sperduti battersi, per spalleggiarli, contro le guar- BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy