Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
556 E. Rocca degli spartachisti e a soffocarla in orrende carneficine, nessuno protestèrà perché tutti vogliono l'ordine, il ritorno alla normalità, la pace. Meno i giovani, si sa. Adalbert Konig, il capo spartachista che muore ucciso dalle truppe mercenarie; 1MaxFrey che, fallita la rivolta, si butta in odio ai suoi, nell'espressionismo amorale e anti– filisteo che gliene sembra il surrogato; il protagonista stesso, lon– tano tanto dal padre reduce e ripreso dalla vita di prima quanto dalla madre che vede la salvezza individuale e non quella collet– tiva e politica, sono tre figure di giovani, traditi in quelle speranze di rinnovamento che la rivoluzione aveva suscitate. ,Ma non meno traditi sono i borghesi che dalla rivoluzione hanno sperato una pace che l'inflazione sta per render vana. Il libro, in sostanza più deso– lante di Classe 190'2 che seppellisce l'idea imperiale, avrebbe do– vuto chiamarsi « Fallimento di una rivoluzione>>. Il suo titolo Pace si rivela pretta ironia. A questo tema non mi sembra che il Nachkrieg, il dopoguerra descritto da Ludwig Renn (1931), po1·ti elementi se non documen– tarii. Quei suoi ufficiali che, esautorati,ne1l'armata che si disgrega,, vorrebbero ~rascinar seco le polizie di vario nome che han sostituito l'esercito nei piitsch reazionari tipo von Kapp, quel Ministro Noske socialdemocratico che mitraglia i comunisti per amor dell'ordine e tentenna di fronte ai conati della reazione, quelle folle che arrivano filio a disarmar dei polizioW e a buttar a fiume qualche ministro ma non sanno assumere atteggiamenti radicali, provano a sufficienza l'incapacità rivoluzionaria del popolo tedesco e fan capire come il reduce Renn, non trovando più collegamenti con la realtà di prima, inaccessibile anche al protagonista di Der W eg zu,ruck che Remar– que va pubblicando sulla Vossische Zeitung, possa per necessità ar– ruolarsi in una polizia mezzo guglielmina mezzo sovietica ma, stanco alla fine di' servire un ordine di cose che preferirebbe distruggere, si butti al comunismo, cui son devoluti, pare, i guadagni di questo suo nuovo libro. Il guale, marxista nel, disdegno d'ogni espediente artistico e tedesco per la propensione al dettaglio non indispensa– bile, grosso e inelaborato rapporto di fureria, finisce_per scontare in efficacia quanto ha creduto di sacrificare• a una causa sedicente– mente superiore all'arte. Certo l'arte può giocare degli strani tiri. Guardate, per esempio, Robert Neumann. I maniaci dell'incasellamento non esitano a col– locarlo con Glaeser e con Renn tra gli autori più rappresentativi della neue Sachlichkeit. Noi qui :finiamo per metterlo tra i roman– zieri politici. Ma la sua è una realtà o una fantasia composta d'ele– menti reali e brutali? Il mondo ch'egli ha messo in moto e O'iudica ' • b e poi quello tedesco della guerra, del dopoguerra, dell'inflazione o non piuttosto un cosmo in ebollizione formativa o alfa vigilia ,ael Dies irae ? E che valore potrebbero aver in quest'ultimo caso le BibliotecaGino Bianco
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