Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

542 M. Bonfantini ___ :_____________ --------------- giovanili scorge chiaramente quello che è divenuto, un vero vizio co– stituzionale, ne indica il rimedio : scoppia a dire con disperata ener· ofa che l'ideale a nulla vale senza il reale, il quale ha su di lui« fin· i,, comparabile vantaggio di esistere>>; che l'idea si fortifica nella azione, e l'azione si fa giusta e legittima, appunto in virtù dell'idea. Ma sono espressioni puramente teoretiche, ch'egli non si sente più la forza di far sue con tutta la loro esigenza, che egli esprime così, senza più fede. Non gli resta che, 1a, disperata consolazione di dise· gnare sulla carta un arido grafico, un quadro sconsolato che stringe il cuore, dove le parole di Oontr.asti e Equ,iliùrio, di Alternt1;tiva e Totalità, si guardano tristemente, con l' A_rmonia isolata nel cen– tro, senza un tratto di penna che le ravvicini: la topografia del suo male. E tutta la sua vita è turbata, da questo male. Ginevrino, egli ama in fondo la sua città, ma non sa vedere in tal convivenza le ragioni umane che rendono degna di sopportazione l'oscura pres– sione di tanti Rpiriti mediocri attorno al suo. Ginevra gli appare provinciale, talvolta egli la incolpa della sua stessa impotenza. Solo verso la fine della sua vita, in un impeto di vero patriottismo, egli riesce a scorgere la grandezza spirituale di questa piccola « città di provincia>>, e la commozione del popolo e il pensoso dubbio dei grandi, pel plebiscito del 1880 ( che respinse il progetto di divi– sione della Chiesa dallo Stato), gli appaiono in tutta la loro solen– nità, e i nomi di Atene e di Argo sorgono sulle sue labbra riverenti; ed allora si ricorderà con umile orgoglio di essere anche l'autore de L'JiJscalade, e di Roulez Tambours! l'inno patriottico tuttora giu– stamente popolare nella Confederazione. Molta consolazione gli diedero le amicizie femminili : egli aveva verso le donne una comprensione delicatissima, gustava profonda– mente la grazia del loro intelletto che sa riuscire così sottile ed 1:icuto pur rimanendo squisitamente femminile. Ma anche queste pure intimità, delle quali egli tanto spesso si f'ompiace con un abbandono fin troppo morbido, mostravano in certi momenti i chiari indizi della sua incompletezza. Il était enclin vers la société féminine (sono pa;role di Valentine Benoit, nota in letteratura sotto lo pseudonimo di B~rthe Vadier, la sua « filleule ))' che meritava bene di esserlo); sa première jeunesse, passée au milieu de ses jeunes parentes, lui avait donné le b~soin de ces intimités. Il voyait dans chaque femme une soeur à qui il était heureux de consacrer une partie du trésor d~ tendresse qu'il avait dans le coeur et, ne pouva-nt le donner en bloc, puisqiie l'idéal était introwvable ii aimait à le dépenser en petite monnaie. ' Ma spesso « l'affection qu'il donnait sans arrière pensée ·inspi· rait des espérances qu'il ne voulait point réaliser >>.Ossia (diremo BibliotecaGino Bianco

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