Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
514 P. Misciattel li quella, sì quella che dicesi an,gelica, se i puri spiri~i hanno un cuore. Ma gli angeli ha,n certo un canto. Ebbene: ecco 11 m10 angelo. Ma dove vado ? Ella, il dfoa.... ». Eh, !:li, diciamolo pure, il galante abate andava benché vecchio, un poco lontano. Ma chi potrebbe meravigliarsene quando vediamo persino l'olimpico Monti 1 ) presentarsi a,l conspetto della dolce Glaucilla « con la fronte per terra e le mani giunte al petto» ? Quando al coro dei maggiori poeti e critici nostrani si aggiunge, in perfetto accordo di altissime lodi, quello cli tanti illustri stranieri, da Lord Byron a madama De Stael, da Cesare De La-Harpe a Tommaso Moore, al barone Schubart, a La.rnal'tine? 2 ). Né, con l'andar degli anp.i e l'aocrescersi della produzione lirica ,e novellistica, della contessa ,Saluzzo, accenna a decrescere il numero dei suoi ammiratori, la cui cerchia, anzi, si allarga, sì da eomprendere il Canova, il Bodoni 3 ), Saverio De Maistre, Pietro Gio·rdani, Giovan Battista Niccolini e, finalmente, Alessandro Manzoni. Il Manzoni, aveva undici anni quando apparvero le prime Poesie della ,Saluzzo, e e.erto le lesse, e le ammirò, e rimase colpito daii. giudizi entusiastici espressi su la giovanissima poetessa dai maggiori uomini del tempo. Nel 1824, quando pubblieò l'Adelch-i,. si prese la libertà di far presentare alla Saluzzo un e~ernplare della sua tragedia, ed avendone ricevute ampie lodi, il 30 luglio di quell'anno, le scrisse una lettera 4 ) ove confessa di essere stato devoto fino dall'adolescenza allo splendido e puro nome di I~i, « e c,b.enon avrei potuto senza vanità darmi a eredere che il mio potesse essere presso di Lei in qualche stima. Ad ogni volta ch'io passai per Torino, mi son contentato di desiderare che la mia buona sorte_ mi facesse abbattere sul passo della illustre Donna, tanto che altri potesse additarla alla mia antica e riverente curiosità. Ormai, se questa buona sorte mi conducesse così vicino a Lei, né il timore di farla ricredere della sua troppo indulgente opinione, né molte altre cagioni che mi spaventano dal cercar la presenza anche delle persone che pur tengo nel più alto conto, non potrebbero essere d'ostacolo al mio desiderio ùi conoscerla e cli umiliarle a voce i sensi del mio profondo affetto». Questo fu il principio dell'affettuosa e riverente a,micizia che legò per la vita l'antore dei Promessi Sposi, 5 ) aUa già tanto famosa ed oggi dimenticata poetessa piemontese. l) Op. cit., p. 528. 2) Le lettere contenenti i giudizi di questi illustri stranieri :furono pubblicate nell'Appendice ahle Poesie ,postume della SALuzzo, op. cit. 3 ) Il B.odoni, in segno della sua ammirazione, pubblicò, in una graziosi!ssima edizione divenuta assai rara, '\lilla Canzone della SALUzzo: L'Armonia, .1801, in-240, Partina. 4 ) Si veda la lettera del Manzoni alla Saluzzo (30 luglio 1824) pUJbblicata a pp. 154-156del Oarteggio di .,Il.. M., a curà di GIOVANNI SFORZA e GIUSEPPEGALLA– VRESI, -parte II (1822-1831), Milano, Ulrico Hoepli editore. 5) Gumo Muom (T,odovioo di Breme e le vrime polemiche intorno a Ma,dama di Stael e al romanticismo in Italia, Milano, 1902, w. 57-58) pose in dubbio l'ami– chevole consideraz.ione del :M,anzoni per la Saluzzo; ma dalle lettere del Poeta alla medesima, già note, e da quelle che vengono qui per la p1'1imavolta pubblicate, ben s-i vede quanto l'opinione del Muoni fosse errata.· BibliotecaGino ~ ianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy