Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
CORRADO TUMIATI TTIROSSI RICORDI DI MANICOMIO L. U.Z. « Il manicomio è - in questo libro - descritto e narrato da uno che ci ha passato dentro tutta la sua giovinezza, senza però abituarsi a veder miserie, ossia senza smarrire nel mestiere, il senso dell'uma– nità. Descrizioni e narrazioni frammentarie ; ma ciascuna in s., stessa compiuta, e tenute insieme tutte da u.n unico filo di sentimento, che è simpatia dolorosa : cordiale, genuina pietà.... Appunto questa pietà mi pare che sia l'anima del libro, e la sua profonda bellezza. Se Tumiati non si lascia mai indurre in tentazioni di forti e facili effetti dalla ma– teria ardente che tratta, questo deriva certo dal suo nativo buon gusto, ma prima di tutto, io credo, da quella sua accorata e gentilissima pietà, che non gli permette di sfruttare a fine letterario una cosa sacra, qual'è la più inumana delle sofferenze un:nane .... In capitoli come Mcnaohe, come Miri, come Manhattan,... v'è un'amarezza e una bontà che non a,bbiamo mai sentito, così vere, in altro scrittore del nostro tempo; e l'espressione è d'una giustezza che incanta ll. DIEGO VALER!, Le tre Venezie. « ..,. Tumiati non è un romanziere, anzi nemmeno un narratore: è un moralista e la sua arte è su una linea che in un certo senso è più nostra, più classicamente sobria e contratta. Attenzione morale esente da ogni retorica e tuttavia non crudele, né distaccata (come forse sarebbe avvenuto se egli fosse stato soltanto medico): anzi costantemente ani– mata da una segreta, eppur evidente, partecipazione morale. Ed è questa sensibilità morale, che, forando la scorza dell'osservatore scientifico, va a frugare delicatamente e direi pudicamente, nelle zone più segrete dei cuori, nel buio delle coscienze annebbiate o sconvolte, ciò che dà a questi ricordi un cosi vivo segno di umanità l>. G. T=A RosA, Oorriere Padano. « Nella seconda parte del libro sono le impressioni di un viaggio nell'America del Nord, viaggio rapido, ma attenti.;simo .... Anche qu.i è l'uomo che scruta il simile suo, approfondendo l'indagine fino alle più riposte anfrattuosità del carattere per ricavarne i tratti essenziali o maggiormente significativi. L'opera va cosi acquistando tale grado di nobiltà e di probità quale ben di rado si riscontra nella forma e nella sostanza degli scritti che ci vengop.o cotidianamente offerti dai racco– glitori d'impressioni girovaganti per le strade del mondo ed anche per questo, nell'arengo dei nuovi scrittori italiani, spetta a Corrado Tu– miati un posto d'onore ll. ALBERTO ZAJOTI'I, La Gazzetta di Venezia. FRATELLI TREVES MILANO BibliotecaGino Bianco
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