Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
I Imminente _ GIOSUE BORSI LETTERE SCELT (1002-1005) A CURA DI FERNANDO p ALAZZI « Raccogliendo queste lettere in una larga scelta, tra tutte . I quelle che mi è stato possibile trovare, ho potuto ammirar da viqino la prodigiosa formazione di un'anima così ricca e inte– ressante, e compiacermi della sua coerenza, della sua compatta unità monolitica, che non si presta a spezzature e scissioni, uguale anche nelle più svariate e opposte manifestazioni della vita. O che egli scriva a un amico diletto, o a una madre ado– rata, o a una dolce creatura di. sogno appena intravista e già teneramente amata con quella facile espansività elle era il suo più magnifico dono; o che scriva in un momento di gioia pa– cata, o in mezzo al turbine di affari e di ansie che lo trava– gliano, egli è pur sempre la stesso: un'anima candida e ingenua, tutta protesa al di fuori per abbracciare, tutta :fidente nel bene e nella bellezza che di quel bene era per lui la più sicura espres– sione, tutta generosa e disinteressata. Anche quando passa at– traverso il fango della vita, attraverso alle meschinità e frivo- lità di una vita mondana e viziosa, egli vi passa con non so che leggerezza d'ali, come se vi sorvolasse un angelo di Dio». (Dall'Introduzione). FRATELLI TREVES MILANO [ - BibliotecaGino s·anco
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