Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

GÉN'l'UCCA, Contemplazioni 635 gioia che non chi,ede di più»: cosi Ada Negri, definendo, l'originario otti– mismo di Gentuc.ca. Ma chi consideri le Contempla.zioni di ieri arStraendo da quelle di og·gi, avverte non so che accento dolente, e talora desolato, cui un principio d'estetismo, palese meglio che altrove nelle liriche ispi– rate cla Venezia, dona una serenità più vicina alla pace estetica che alla calma umana. Nelle Contemplazioni di ieri: ond'io mi chiedo perché questo angoscioso grido di vita che prorompe invano iu noi. E in quelle cli oggi : Grappoli neri e biondi, canti mesti e giocondi di colle in colle, eppoi la vigna vendemmiata e sola tra mute zolle. Ora a me sembra che )e seconde Contemplazioni, voglio dire le nuove liriche introdotte nella presente ristampa, debbano a una specie di reazione, anzi ribellione alle dolorose inchieste sulla vanità clel tutto e sull'inquietante mi-stero, un impeto !li volo, sconosciuto alla precedente poesia di Gentucca. La quale riesce a liberarsi d'ogni seduzione pessi– mistica, e forse a uscir d'ogni letteraria tutela, librandosi sli una ventata di panteismo, o, se più vi piace, d'ispirazione co•smica, che par destinata a portarla in alto. I confronti sono pericolosi non meno dei pronostici. Tuttavia dirò che Nuvola innamorata, e altre poesie le quali tengon subito dietro, m'hanno dato, col loro teso lirismo e vena inesauribile di ·canto, un'impressione già abbastanza vicina a quella venutami dall'Ode al vento occidentale di Percy Bysshe Shelley, quando la lessi la prima vòlta nella traduzione, mirabile per robustezza d'ala e sequenza di volo, di Roberto Ascoli. · PIERO NARDI. JoAN EsTFJLRICH, Catalunya endins. Un emamen de consciencia collectiva en temps tèrbols. - Libreria Catalonia, Barç,elona, 1930. Ps. 5. Che cosa sarà domani della Catalogna ? È certo l'incognita più grave della, r~ente repubblica spagnola. Qualche auspicio possiamo intanto trarlo da questo libro. L'autore, Giovanni Estelrich, è l'uomo più sorridente e ottimista che abbia mai incontrato di là dai Pirenei; porta in giro le sue idee rivoluzionarie come un poeta porterebbe in giro il suo amore; nessun affanno in lui, nessun senso di tragedia; eppure dicono i suoi avversari ch'egli è uno dei capi più pericolosi. Ma come? - pensate quando vi trovate a Barcellona e l'amico vi racconta le disavventure del popolo catalano. - Questa città così bella, piena di luce, di comodi e di vita allegra è dunque una città martire ? Vi ibllotecaGino Bianco

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