Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
"Lettere di Iacopo Novaro ai suoi genitori 627 . uove. La figura del Novaro ha piuttosto una perfezione e.al.ima,un _at– tivo compenso di qualità dh:~rse e solitamente opposte, quasi un'apolli– n,ea grazia per cui s~ anche la ffila fi~ fosse stata diversa, egli resterebbe ugualmente esemplare; e se invece •Chetra le contingenze e le passioni nostre, fosse vissuto in altri tempi o lontano, egli ci piacerebbe lo stesso. Ciò che più si ammira in lui, quello che più ci tocca, non ,sono i ,casi della vita, ma proprio il tipo, l'esemplare d'uomo ch'egli fu. E dicendo così, dh:ipiace up_ po' l'accento astratto o singolare che prendono le pa– role; tanto in lui fu -invece concreto e quotidiano il senso della vita e del dovere, così questo italiano giovane rifuggì, per intima e superiore eleganza, da ogni rettorica. Meglio lasciar dire a lui. Il professore Onorato Castellino, che ebbe Iacopo scolaro nel liceo di Oneglia, e gli fu amico, premette alle lettere alcuni cenni biografici utili a intendere la prima formazione e cultura del giovane a scuola e nella c;1sa paterna. Quanto alla scuola, avverte giustamente il Cas,tel– lino: « Non è vero affatto che la s,cuola dell'anteguerra fosse sempre positivista e agnostica. Gli insegnanti vi approdavano in grande mag– gioranza dalla media borghesia conservatrice o dalle classi lavoratrici dedite al risparmio ed onestamente ambiziose, tra cui il nome di Dio era rispettato, la recente tradizione del Risorgimento amata, ed i grandi ideali trovavano immediata risonanza>>. Quella tradizione e quegli ideali furono presto attivi nel giovane N ovaro. E primeggiare a scuola dovette esser facile a lui che cresceva in una famiglia dove l'intelligenza delle lettere, e le lingue, e la musica, e in genere ia cultura, era già patrimonio acquisito. In questo figlio di un poeta e di una madre eccezionalmente versata nella musica, è però notevole il piacere pres,to preso,, oltre che alle arti, alle letture morali, e alle scienze e,con,omiche e giuridiche. Si ,sa quanta importanza abbiano le prime letture per la vita; e tra i primi autori annotati dal Novaro agli anni del Liceo c'è il Roosevelt di Btrenuous Life, il Forster, Bolton King del Risorgimento e di Mazzini. E le note sue ,sono più spesso di ca,rattere religioso e mora.le: leggendo Bolton King, « la critica di Maz– zini alla frigidità protestante, Iacopo la assomma -in una (;)SClailllazione: Gesù)) ; « alla notizia, uno degli uitimA atti s,uoi [ di Mazzini] fu il pa– gamento di un vecchio debito, ch'era durato rne~a la vita, Iacopo an– nota: Socrate e il gallo. Si vede che aveva letto il Fedone >>.Legge a quattordici anni l'Annuario statisti.ca del Regno Italiano e ne trae -convinzioni liberistiche. Il sapere gli piace e (cosa più rara a quell'età) l'utile, l'esatto sapere. Ammira Chamberlain e ripete volentieri la ri– sposta che questi dette a chi si meravigliava dei suoi successi oratori: perché conosco l'argomento. « Nel Novaro ragazzo, - osserva il Castel– lino, - c'è da una parte una fondamentale verginità d'intenti e dall'altra una inglesizzante, direi, praticità alla Bentham e alla ,Stuart Mill >>.E cresce in quotidiano contatto con la montagna e c-01mare, sano e fisi– oamente addestrato, più che non sogliano i ra:gazzi precoci e studiosi. A dicia,ssett'anni, per il tentato salvataggio di un naufrago, merita una medaglia al va.lor civile. A diciotto, lascia Oneglia e la caisa paterna e va a Roma studente di legge. - Di qui cominciano le sue lettere familiari. I diciotto anni si sentono BibliotecaGino Bianco
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