Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

618 G. M. MONTI, Le Confraternite medievali dell'Alta e Media Italia voleva essere a suo modo, e con qualche veduta nuova, un contributo allo studio del movimento di disciplina, raccogliendo notizie ed esperienze che m'ero venuto formando in questo campo (amant alterna Camenae), esprimevo la speranza che pr.esto qualche competente ci desse « una veduta d'assieme ii di quei remoti istituti e della poesiai religiosa, spe– cialmente di quella volgare, fiorita agli inizii della nostra letteratura. Ora, lo stesso Monti, mentre ci annuncia ·sulla seconda l'opera invocata, che uscirà col titolo Le LMtde volgari, ci dà sui primi, - necessaria introduzione e preparazione a ogni indagine del genere, - due ponderosi volumi nei quali compendia i risultati delle su_ericerche sulle associa– zioni religiose !li laici nel medioevo. Nel primo volume è data, partitamente notizia di centinaia di con– fraternite; nel secondo, al lume dei dati raccolti ~ accertati, è studiato quel singolare istituto nelle sue origini, nei suoi scopi, nei suoi statuti, nei suoi diversi svolgimenti. L'opera, per fermezza e ampiezza di dot– trina e Ol'dinata trattazione e novità di risultati e copia di fonti biblio– grafiche, ricorda i grandi lavori dei D'Ancona, d~i Monaci, dei Hajna, dei Torraca, dei Gua-sti, 'di tutti quei solenni eruditi nostri d~l secolo scorso, di cui pare si vada perdendo la semenza. Nessuna opera ,sintetica e sistematica sulle confraternite esiste.va , ,si può dire, prima di questa, che corona i pazienti studii del Tennero ni, del Mazzatinti, del padre Landini, del padr,e Galli, dei tanti che, dall'Affò in su, hanno speso tempo e diligenza a, scovare per le biblioteche, gli archivi, i conventi e le sacristie, gli statuti e i Ja,uda,ri delle pie congreghe. Facile la loro storia dopo il Concilio di Trento; le difficoltà, sono invece gravi per il medioevo. M::i, il Monti, per le indagini fatte, arriva a conclusioni notevolissim!;l:. reca sicure testimonianze sull'esistenza giu– ridica delle confraternite fin dal secolo X e valide presunzioni circa il secolo IX (•si arriverà a trovarne, oltre l'epoca longobarda, il punto d'unione con i collegia romani?), e dimostra che esse precedettero il comun.e e le compaignie di arti e di armi ed ebbero, prima di questi, statuti. Resta dopo ciò confermata la tesi del Gaude:nzi, cb.e « le associa– zioni tutte del diritto comunale si rannodano .... alle confraternite o alle altre unioni religiose della prima parte del M. E. ii. Amor di Dio e amor del pross,imo, - i due precetti in cui si com– pendia la legge evangelica, - furono, in quei tempi di fede, 1~ ragioni determinanti del sorgere di tanti sodalizii di cui è piena la storia del medioevo. ,Sentimento religioso, quindi,·e sentimento di fratellanza, du– plice nel ,suo scopo quest'ultimo, verso i morti e ver.so i vivi, ché, quanto ai primi, oltre ai suffragi che tutte le confratern ite a vevan comuni, ta– lune di esse curavano il trasporto e. il ·seppellimento dei cadaveri, e, quanto agli altri, l'assistenza agli infermi, ai condannati, ai carcerati, ai poveri, ai pellegrini, ai rissosi partigiani, alle fanciulle senza dote, a ogni sorta di tribolati, dava a ciascuna confraternita un preciso e diverso scopo di umana pietà. Quale fosse e quanto benefica la loro azione nei tempi in cui più gaglia,rdamente fiorirono, si capisce solo che si consideri il vincolo di fratellanza con cui legavano a una stessa pratica di fede e di bene al rito e alla beneficenza, alla disciplina e ·all'agap,e, uomini di classi' di- BibliotecaGino Bianco ·

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