Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

612 N. RonoLioo, Carlo Alberto Principe di Carignano equilibrio a,nche n~lle conclusion,i del suo studio. Le responsabilità di Carlo Alberto sono ammesse largamente, specie per il primo periodo, fino all'assunzione della reggenza; più incerto ,è il giudizio ,sul Reggente, non tant0, tuttavia,, da non riconos:0ere ,che, « palese od occulta, volon– taria, od involontaria,, l'insincerità turbava in pa,rte parole e atti del · Reggente; quel retto sentiero dell'001ore che egli pur voleva seguire era troppo aduggiato dalle fos,chie di riserve mentali s:ottintese, o di riserve esplicitamente dette e scritte ll. Più brevemente diciamo: Carlo Alberto giurò la costituzione e lavorò alla, controrivoluzione. Più fedele a una recente tendenza storiografica s,i è mantenuto il Rodolico circa il punto dell'adesione preventiva, o meno, data da Carlo Alberto alla rivoluzione nei colloqui col Santarosa, e innanzi tutto in quello del 6 marzo 1821. Qui il Rodolico ha perduto una buona occasione di mettere il punto fermo a discussioni sottili, che durano da troppo tempo, e che non hanno ragion d'essere. Nessuna delle difficoltà sollevate contro il racconto del Santarosa (dal Rodolico, per verità, con più mi– sura e parsimonia) regge all'esame. Bene ha fatto il Rodolico a passare sotto silenzio l'incertezza del Santarosa circa la stanza (biliar·do o biblio– teca), in cui il Principe ricevette lui e ii suoi compagni. Il Santarosa, in– somma non andava a, rilevare la pianta dell'aippartamento del principe di Carignano : anda,va a domandargli un sì o un no circa la ,sua adesione al moto rivoluzionario. Si può giura,re, che su questo punto la sua at– tencione era ben desta. « Carlo Alberto die' quel consenso : il ,conte di S.a,ntarosa gli tese allora la mano ll. È inutile fare appello alla passione di parte del Santarosa: questa riguarderà, se mai, il SIUO apprezzamento della condotta di Carlo Alberto, non un punto preciso di fatto che, si noti, egli non aveva, alcun interesse ad aJ.terare.. Inutile, anche, a,d– durre le va,rianti fra la minuta e la, stesl).ra definitiva del racconto san– tarosiano: esse non toccano_ minima.inente questo punto fondamentale. Si equivoca,, quando si trova un punto debole del raooonto del Santa,.. rosa, nel fatto ch'egli non specifichi i particolari del progetto rivoluzio– nario e gl'impegni presi da Carlo Alberto. Si equivoca anc6ra più gra– vemente, quando, dal fatto che il Santarosa stesso parla di un compito di mediacione assuntosi da Carlo Alberto fra il re e i congiurati, se ne con– clude che dunque quella di Carlo Alberto non era stata una, adesione vera e propria al moto, rivoluziona-rio, e ch'egli subordinava tutto al consenso del re. Ui;t conto era l'approva:zione data da Carlo Alberto allo scoppio del moto rivoluzionario; un altro, la parte ch'egli vi avrebbe avuta. Egli avr,ebbe anche, in ipotesi,. potuto ridu:r:si a una semplice neu– tralità, nella su~ azione personale: l'adesione rimaneva, .ugualmente. E che cosa egli avrebhe fatto, se la mediazione non fosse riuscita, noo è detto; di quella tal subordinazione non sii fa parola. Ma poi non 'risulta dalla nota del Santarosa,, che il Rodolico stesso cita, come il principe avesse anche formulato 112 sue condizioni per l'accessione alla congiura ? Egli poi si pentì, di fronte alla gravità dell'atto all'incertezza d@l– l'esito: volle e disvolle. È poi una cosa coSIÌincomprensibile, così diso– norevole, da, starci tanto a discutere intorno ? Occorre pensare che era principe ereditario e aveva ventidue ooni. Si dà veramente un'impor– tanza esagerata, a quel punto solo per giudicare Oarlo Alberto. In- BibliotecaGino Bianco

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