Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
610 N. RoDOLlCO, Carlo Alberto Principe di Oarigna.n.o metodo e coscienziosità imparziale, chiarezza, d'impostazione e di espo– sizione. Il ,sno volume risponde ottimamente allo scopo. Esso indica con precisione quel che si sa e quel che si ignora, quel che ,si è fatto e quel che rimane a fare. Che i contributi particolari nuovi non siano molti, nulla toglie al merito del lavoro, iil cui scopo era di dare un'esposizione generale. Non si può attendere che siano pubblf~ati tutti i_ documenti pubblicabili; e nessuna sintesi può essere defimt1va, non già sol~ant~ per,ché nuovi fatti possono veILi.11e a modificarla, ma perché la smtes1 la facciamo noi, a seconda dei nostri punti di vista e dei nostri bisogni spirituali, che cambiano come cMnbia tutta la vita. Nella vita, del principe di Carignano si possono distinguere comoda– mente quattro periodi, che vengono fuori assai bene anche dallo svolgi– mento del Rodolico. I primi quindici anni d'infanzia e di adolescenza, anteriormente alla sna venuta alla corte sabauda. Il periodo 1814-1820. La crisi del '21, fino alla riconciliazione del principe con Carlo .Fe– Hce, nel 1824. Gli« anni di raccoglimento e di preparazione», come li de– finisce· il Rodolico meè).esimo, dal 1824 al 1830. I diversi pel'iodi sono stati studiati con diversa intensità, sia per la differenza d'interesse immediato che pres,entavano, sia per l'abbondanza o meno della documentazione. Che tale diversità a,ppaia ora più chia– ramente, non è uno degli utili minori di questo libro. Il primo periodo, insomma,, ,ci è assai mal noto,, S'intl'.avvede vagMnente, e anche il Rodo– lico vi accenna, cJie esso deve avere avuto importanza notevole, per la formazione del carattere e dello spirito di Carlo Alberto. La sua non fu davvero la fanciullezza ordinaria di un pr,indpe ;ereditario, o. per es:sere più esatti, di un erede presuntivo. Egli cresce completamente staccato dal tronco della dinastia, lontano ed estraneo alla reggia sabauda, che era poi in ,esilio essa medesima. J?ino al decreto imperiale del_ 1810, egli non ha quasi più uno stato sociale_; poj, è un conte dell'impero napoleo– nico e altresì il :figliastro di un semplice De Montléart (solo più tardi fatto principe dall'Austria), col quale si era risposata la madre Alber- · tina di Sassonia-Curlandia. Un po' più di luce sulle due 'figure dei genitori di Carlo Alberto non farebbe male. Tipi interessanti di principi décla,ssés, un po' r.ivolÙzio– na-ri e un po', si direbbe, avventurieri. Il padre scompare presto, già nell'agosto del 1800. Ma la madre può avere avuta Ul:la influenza no– tevole sul figlio, col quale rimane. in corrispondenza stretta anche dopo, durante le vicende di lui principe ereditario. Sulla madre il Ro– dolico ci dà, qualcosa meno del non molto che trovavamo già nel Costa : non aooenna neppure aU'ammirazione, che avrebbe avuta per lei Na– po1~one (il Costa stesso, peraltro, aggiungeva che si era mantenuta onestà, « malgré le décousu de son existence et la faciLité de ses rela– tions »). La ricostruzione dell'ambiente di Albertina a Parig;i ooco un c6mpito, che dovrebbe pur allettare qualche ,storico: Anche i te~tativi di · Carlo Emanuele IV e di Vittorio Em3tnuele I per toglière il piccolo Ca,rlo Alberto a « l'éd_ucation diaibolique i> de « la princesse jacohine », _ che nel l-804 Alb~rtma potesse davvsero chiamarsi anc6ra giacobina, sarebbe un bel fatto; ma per Vittorio Emanuele « giacobino» doveiva essere tutto ciò che tenesse alla nuova Francia, - varrebbero la pena di un'illu,stra- BibliotecaGino Bianco
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