Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931
Le università americane 599 più l'i(lea riuova scaturita dal genio individuale, o la somma di cogni– zioni eguale organizzata da una classe di lavoratori intellettuali. Per conto mio ritengo che la p'l'ima tendenza dello spirito americano abbia più importanza, ma non poss.o trattenere il mio applauso quando vedo gli sforzi compiuti nell'altro senso, con tanta buona volontà ~ spirito quasi mistico di compenetrazione. Secondo me non vi sarebbe nulla di straordinario se il primato delle opere di compilazione e di collezioni di erudizione collettiva, come storie delle letterature, storie politiche, testi, ,enciclopedie, manuali, dizio– nari, ecc., dalla Germania pa.ssasse all'America. Certamente in nessun altro paese sono raccolti i mezzi e v'è una disposizione di spirito pari a quella che si trova ,eolà. 5. --'- Mi sia permesso qui di dire due parole di un fenomeno di « coo– perazione>> che è forse il più importante di tutti, che s'è venuto mani– festando in proporzioni grandios.e dopo la guerra: voglio dire l'emigra,.. zione delle classi studiose dagli Stati Uniti in Europa, i viaggi degli studenti e (lei pròfessori nel vecchio continente, la frequenta-zione delle università straniere da parte dei giovani americani. Nulla certamente è più giovevole di questa emigrazione a portare negli studii americani un fermento rinnovato. Per quanto questi studii abbian progredito, in molti campi hanno anc6ra da imparare dal– . l'Europa. Inoltre essa giova a dare ai giovani americani una più chiara idea della vita dei popoli europei, ai cui destini, oramai, mi sembra sia al– lacciata inevitabilmente la politica e il destino degli .Stati Uniti. Dopo la partecipazione alla guerra mondiale, anche se gli Stati Uniti si ten– gono lontani dalla Società delle Nazioni, non possono evitare di occu– pa11si dei loro debitori e clienti; ed è necessario che la gioventù ameri– cana sia preparata per questo compito, pieno di responsabilità. Infine questo viaggiare è assolutamente necessario per gli studii di lingue e di letterature straniere. Un soggiorno i n Francia, in Italia, in Germania, in Spagna dovrebbe essere richies.to ad ogni insegnante delle lingue e delle letterature di questi paesi. Ciò si fa n~gli Stati Uniti, grazie a borse di studio, che sono, rela– tivamente a quelle europee, molto abbondanti. Ma mi permetto di mettere in guardia contro l'illusione che molti giovani americani si fanno di conoscere certi paesi d'Europa soltanto perché vi sono passati attraverso, p,er qualche giorno, seguendo le indi– cazioni delle guide e degli albergatori. La preparazione degli studenti al viaggio in Europa potrebbe offrire oggi a(l un ufficio universitario americano un compito magnifico. Una volta lo studente tedesco, p,er ese.mpio, che si recava in Italia, faceva il -suo percorso a piedi, ed era. costretto a trovarsi alloggio presso una famiglia italiana; imparava cosi la lingua, e conosceva davvero la vita intima del popolo italiano. Ma che cosa conoscono oggi migliaia di studenti ameri,c.a,ni che passano pe.r Parigi o per Firenze? ~ comodità offrono loro dappertutto l'uso della lingua e delle comodità americane. Non fanno un viaggio in paesi stranieri, poiché intorno ad essi, dalla B"bliotecaGino Bianco
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