Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
434 L. Valli Dopo quaJche tempo gli domandai c,;ome st,ava Pacifioo. - Chi Pacifi-00 ? - Mi :rispose meravigHato. - Quel ra.g,azzetto che sta con lei.. .. Detw in U!na ,gram il'isaita.: - 1Mache Paoifico !... Placido ! Si chi~ma. Placido ! E 1sidivertì un mondo del mio prustireio, ma da allora im. poi parlando111e con me lo chiamava .sempre P3ieifico. Povero Placido ! Passò ne1la vita del PaJsooli come u111 breve sogno d[ p:ruternità ! Era ripartito, era tornato a casa sua in Romagna, e dopo poco tempo parti a111chedalla vita. E il Paisooli che alla noibizda del suo :male grave era acoo;nso con a\fa,ria k11ssù a SogUa[l,o, {llOn girurnseim.tempo a rivedffl'.lO. . [o cercavo un faneiullo mio buono smarrito; il mi-0 Placido : Mio.... Ma egli e Maria trovaro{llo soltanto nel piccolo CMnposanto UJ1 nero .... di terra ah! scavata al mattino! IV. Come nacque wna poesia del Pascoli. Una delle caratteri- stiche dell'arte del Pascoli è oerto J.a facilità e l'abbonda.Rza della sua i,spiiN1,ziÌ.one. QuelJla sua frruse cosi i{llteressamrte: L'arte è rinun– zia, esprime veramente quale fos.se il suo ,sforzo fondamentale; non quello di cercrure uno ,spunto poetico e di dargli forma, ma piuttosto queHo di 1scegliere i più degni tra gli in{llumerevoli spunti poetici che via via gli si presentavano alla faJI1ta,sfo,.Noi sruppiamo che forse Qamaggior pairte dell'opero, sua restò peni~ta e no!Il soritta. Presso alla morte diceva al medico che egli si sentiva anc6ra « pieno di semi come una zucca>>. · Non voglio dire oon questo che· qualche volfa egli noo abbia forzato la Sllla ispirazione, specie sotto le im.,siistenzedi chi voleva prubblicar quaJche sua poesia d'occrusione, mà gli Sip'llllti poetici sorgevamo in lui il più delle volte mentre parlava o ,scriveva e, raccolti, dopo U{lla, breve mruturazio111e,ddrventavano poesia. Rfoordio di aiver oolto una volta per caso, il primo sbocciare 'di u111 suo pensiero lirico. Io ero allora :studente di Univer,sità a Roma e vedevo il Pascoli nelle brevi soste con le quali Ìll1terrompeva ii suoi frequooti viaggi tra Crustelvecchio•, dove era la :sua wni1ma,e .Messina dove era la sua cattedra. U111 giorno erav3Jillo in un piccolo :gruppo alla R-01setta dove avevamo pranzato insieme, e c'era anche un pittore che era BibliotecaGino Bianco
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