Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
\ Giovanni Pascoli - Ricordi di un vecchio scolaro 43·3 \ sopratutto ricordo di aver norato oome erano sempre pronti tutti e tre, il Pascoli e le due tSorelle, a 1scarrnbiiamsi delle parole buone di affed:mo ·o di oompa,timento che Ìlllteneriv3Jllo. Ho com.preso· tutto più tardi quooido ho 1sapuito da quale tempesta di dlolore quei tre 1Da;ufTaghierano allora allora usciti alla riV1a, quando ho letto: Sappi - o forse lo sai, nel camposanto - la bimba da le lunghe anella d'oro e l'altra che fu l'ultimo tuo pianto, sappi ch'io le raccolsi e che le adoro. Per lor ,ripresi il mio coraggio affranto e mi detersi l'anima per loro: hanno un tetto, hanno u:n nido ora, mio vanto; e l'amor mio le nutre e il mio lavoro. Non son felici, sappi, ma serene : il lor sor,riso ha una tràstezza ,pia io le guardo - o mia sola erma famiglia !... Ida e Marila lavoravano con le foro ccm3Jllid'oro)) le cui tenui dita menaivano cc i tenui fili ad esciT fiori Dal bi3Jllcobisso>>. Dilla volta le ccm3Jlli d'oro>> lavorar,ono :anche per .me. Era accaduto un fatto grave. Durante una lezione, un certo piccolo burrubtino alto Ulll mezZio palmo, vesti,to tutto di strarei, era ÌllltffirLpestivamente uscito dalla mia tasca. Il Pascoli lo aveva afferraJto con un cipi,gilfo :fierissimo e, senza parlare, c001ullla mossa brUJsc:a. lo aveva fiatto sparire nella gr,amde tasca sua. Finita la 1ezi001ese ne era 001.d!aito ,senza dire una par.ola. Mi a.spettavo Ulll rapporto al rettore ed Ullla pU1Dizioneben meritata. Non accadde null,a,, Il giorlllo dopo erutrò a scuola coin un cipiglio anche più fiero, si mise a sedere tutto burbero: senza parlare tirò fuori daHa tasca il burattino e lo po:se sul t31Voloav,amti a .me. Ma era irrioo– no,scibile ! Invece dei ,suoi ;poveri ,stmcci aveva indosso ,un ,magmi– :fioo vestitino nero come quello inostJ'o di collegi 1 ali, con tnod.i.nidi seta gia,lla al posto dei bort·toni d'or,o, e aveva adlche un berrettÌIIlo perfetto. Una maraviglia ! Le cc .mani d',oro )) dli Ida e d,i J\'fo;ria avevano fatto il mi:raoolo ! Ed egli guardava, spianando le rughe del suo broncio simulato, il mio commosso stupore di bimbo ! In quella ,piccola oosa trovai una vo1ta 'l1ll1 altro ragazootto che doveva avere qualche aruno .meno di me. Il Pascoli mi dtl.sse il suo inome che nel. mio pensiero un po' dtstTatto restò come il nome di ccPacifico n. Era un bimbo esile, pallido, malinconico, col vestito U1D po' frusto, i prnntaloni troppo corti: si vedev,a che c'era rapida– mente cresciuto diem.tro. Aveva g'li occhi assai buoni ma un'aria molto timida. Parlammo e giocammo un poco Ìlllsieme. Il Pascoli mi spiegò che era un :fi 1 glio di suoi parenti disagiati e che lo aveva· preso OOill .sé. 28. - Pigaso: ibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy