Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

410 P. Monelli vecchie trincee. I soldati seguivano in silenzio. Saltando un fosso il sergente piombò giù male e mi arrivò addosso. - Ohe scusi tanto. - Bogno è venuto ? - Siorsi. Arrivammo al piccolo posto. S'era fuori degli alberi e non c'era più nebbia. Anche il cielo era tutto pulito. L'alba era ancor lon– tana; ma la luce della luna svelava lontane cupole nevose. Si presentò il capoposto; mi disse che una pattuglia era stata fuori fino a poco prima, e che davanti non c'era nessuno. - Dov'è sto cucuzzolo della malora ? - Là via, sior tenente. Vidi un dosso oscuro ·spiccare sulla parete del monte inondata dalla luna. - C'è reticolato qua fuori? - Gabbioni. C'è il passaggio. Chiamai i capisquadra, detti qualche spiegazione. Il sergente lo misi in coda. Feci passare avanti la squadra di Ferracin; poi uscii io, seguìto dal resto del plotone. Sfilammo accanto alla vedetta del piccolo posto, che non si mosse nè ci sussurrò una parola. Non c'era che da andare fino ai piedi del cucuzzolo, nell'ombra gettata da una 'costa che se ne dipartiva e veniva ad appiattirsi un po' più a sini– stra e a monte del piccolo posto; e badare di non far rumore. Il terreno era prato ruvido. S'andava cauti, ma col senso· che non si sarebbe incontrato nessuno. Dopo un po' mi fermai, mi lasciai pas– sare accanto qualche soldato della seconda squadra. Da un sorriso di denti lucidissimi riconobbi Bogno. - Come va ? - sussurrai. - Oorajo - fece il soldato, come per rassicurarmi. Ebbi il presentimento che Bogno sarebbe morto quel giorno. Mi misi dietro a lui, pensando a un modo per mandarlo indietro. Poi m'irritai di quei pensieri. Visto che oggi qualche morto avrei pur dovuto lasciarlo lassù, perché impietosirmi in anticipo, dovesse anche essere lui uno "di quelli? E poi vai a dar retta ai presenti– menti. Allora nemmeno io avrei dovuto partire stamattina; Caro– pari aveva proprio quella faccia, adesso lo capivo ; e capivo perché mi avevano seccato quelle sue maniere distanti e brusche. Ma ecco d'un tratto tornai leggero e calmo, come una ventata porta via le nebbie dalla parete. Non sarebbe morto nessuno, sa– remmo tornati tutti. Quello che importava, era trovare il bersaglio ed eseguire bene gli ordini ; perché, - gli ordini non erano molto chiari, ma nemmeno troppo feroci, - appena progredito un .poco l'attacco in fondo valle e sulla quota 632 noi eravamo fuori della battaglia e potevamo tornarcene senza pensarci su più che tanto. BibliotecaGino Bianco

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