Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
Contributo alla celebrazione di JJostojerskij 405 sda), in ,un anno intero furono scritti meno di dieci fogli di stampa dei Dèmoni. Quando il Russkij Vjestnik stampava già la seconda parte dell' I diotà, al medesimo Majkov egli aveva rivelato ·(il 21 aprile 1868, da Ginevra) che strappava tutto quello che scriveva, benché avesse un solo capitolo pronto per il prossimo fascicolo. Terminato L'eterno marito, sempre al Majkov, in una lettera del 5 dicembre 1869, da Dresda, riferiva 1 ): Ma anche adesso tutto è ben pronto. Voglio soltanto rileggere un'ultima volta, con la penna, in mano. E, in uno schema di contratto per la cessione dell'Idiota a un edi– tore, un articolo da questo introdotto per ottenere dall'autore un testo riveduto e corretto, era sostituito dal Dostojevskij con il se– guente 2 ) : « Il sunnominato romanzo L'idiota può essere stampato da Stellovskij non altrimenti che secondo il testo del Russkij Vjestnik, senza'nessun mutamento, tranne le solite correzioni di bozze e gli errori)). Come va d'accordo tutto questo con la solita immagine, che la gente si fa, d'un Dostojevskij che scrive sotto . ordinazione, non rilegge e tanto meno corregge i manoscritti, e per– ciò non ha quasi colpa dello stile sciatto e un po' volgare, malgrado il q1tale crea dei capolavori ? O, più seriamente parlando, come è sorta questa fama, dannosa per lo stesso Dostojevskij ? La creò egli medesimo, nei momenti di sconforto che gli pro– curavano le tristissime condizioni materiali in cui trascorse gran parte della sua esistenza: così il 1° marzo 1868 scriveva al Majkov da Ginevra, in una lettera pubblicata nel 1922 dal Modzalevskij 3 ): E pensa,re che tutto, tutta la mia sorte dipende dal successo del romanzo! Oh, è difficile esser poeta in queste condizioni! Qual'è la sorte del Turghenjev p. es., e come osa dopo di ciò comparire con Jergunòv ! E il 28 ottobre 1869, da Dresda, dove aispettava invano del denaro che l'avrebbe tolto dalla miseria, si sfogava di nuovo con l'amico 4 ): E dopo di ciò vogliono da me arte, purezza di poesia, senza tensio~, senza ,soffocazione, e mi indicano il Turghenjev, il Gonciar6v ! Che guar– dino in che situazione lavoro! Con la nipote, a cui scriveva da Dresda il 29 agosto 1870, mentre stava lavorando ai Dèmoni, di cui aveva distrutto allora quindici 1) Pisrna, II, cit., n. 335, p. 229. 2) Pisma, II, cit., sche<madi .:ontratto allegato alla lettera n. 337, a Pasa ùsajev, p. 230. 3) Pisrna, II, cit., n. 296, p. S2. 4) Pisma,, II, cit., n. 333, p. 220. BibliotecaGino Bianco
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