Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

Contributo alla celebrazione di Dostojevskj 403 che c'era già, cioè mi sono impegnato solo quando l'idea poetfoa era già nata e, per quanto era possibile, s'era maturata. Non prendevo i denari anticipati per dello spazfo vuoto, cioè sperando di escogitare e di com– porre un romanzo per il termine fissato. Penso che una differenza ci sia. Adesso poi anche nel lavoro voglio esser tranquillo. Per il Russkij Vjestnik finirò presto e mi accingerò al romanzo con gioia. L'idea di questo romanzo vive in me già da tre anni, ma prima. avevo paura di mettermici all'estero, per questo volevo essere in Russia. Ma in tre anni son maturate molte cose, tutto lo schema del romanzo, e penso che al suo primo episodio (cioè quello che destino alla Zarja) posso mettermi anche adesso, giacché l'azione comincia molti anni fa. Non inquietatevi del fatto che parlo di « prirno episodio». Il progetto intero richiederà delle dimensioni ampie, almeno come il romanzo del Tolstòj. Ma questo formerà cinque romanzi separati, e separati fino a tal punto, che alcuni di essi (tranne i due centrali) possono :uscire anche su riviste diverse, eome racconti affatto separati, o essere editi separatamente come lavori del tutto finiti. Del resto il titolo generale sarà: Vita d'un gran pec– ,catore, con un titolo speciale per ogni episodio. Ogni episodio (:cioè ro– manzo) non conterrà più di 15 fogli di stampa. Per il secondo romanzo debbo già essere in Russia; l'azione si svolgerà in un monastero, e benché conosca ottimamente il monastero russo, tuttavia voglio essere in Russia. Al Dolinin tutte le dichiarazioni di questo periodo, sia al Majkov che ano ,Strachov, paiono sospette, perché a loro, che gli servivano d'intermediari con la redazione della Zarja, il Dostojevskij era in– terei-sato a mostrar le cose nella luce più favorevole ai suoi inte– ressi; tuttavia,, non c'è da dubitare della veridicità delle sue affer– mazioni quando dichiara che « l'idea di questo romanzo esiste in lui già da tre anni, ma prima aveva paura di mettercisi all'estero, per questo voleva essere in Russia>>, e rfoollega nettamente La vita d'un gran peccatore ad Ateismo sotto l'aspetto dell'arte, giacché per lui non esistono creazioni ideologiche pure. Anche al Majkov, del resto, mentre gli comunicava, il giorno dopo, questo stesso piano (con maggiori particolari, da tenere assolutamente segreti, più che altro sulla figura d'un religioso che sarebbe comparsa nel secondo ro– manzo), diceva 1 ) : È la medesima idea di cui vi ho già scritto. Sarà il mfo ultimo ro– manzo. Come misura, pari a Guerra e pace, e l'idea la lodereste, al– meno per quanto desumo dalle nostre conversazioni d'una volta. Ohe questo richiamarsi al suo antico progetto non fosse un espediente momentaneo per interessare gli amici e intercessori lon - 1) Pisma, II, cit., n. 346, p. 263. B_iblioteca Gino Bianco

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