Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
402 L. Ginzburg I I Il mio idealismo è più reale del loro. Signore! A raccontare bene quello C he noi tutti russi abbiamo vissuto negli ultimi dieci anni, non gride- ' ' 1· ranno forse i reaJisti ch'è una fantasia,? Invece è l'eterno, vero rea 1- smo !). Questo appunto è realismo, soltanto più profondo, mentre il loro pesca poco. L'idea lo appassionava enormemente, ma non era possibile met– tersi subito al lavoro, come spiegava alla nipote ,Sonja in una lettera del 20 marzo 1869, anch'essa da Firenze 1 ) : E pensate un po', amica mia; scrivérlo qui non posso; per questo bisogna essere assolutamente in Russia, vedere, ,sentire e partecipare di– rettamente· a.lla vita rus-sa; bisogna, infine, scriverlo in due anni. Il 10 settembre, da Dresda, accennava di nuovo queste difficoltà alla nipote 2 ) : Ho un'idea alla quale mi son consacrato interamente; ma non posso, non debbo mettermici, perché non vi sono anc6ra preparato: non l'ho meditata abbastanza e ho bisogno di materiali. Poco più di tre mesi dopo, il 19 dicembre, annunciava da Dresda a.l Majkov che fra tre giorni si sarebbe accinto al romanzo, di cui nel frattempo non aveva più parlato con nessuno, e lo destinava al R1isskij Vjestnik ; l'indomani stesso schizzava il primo schema della Vita d'un gran peccatore. Ma L'eterno· marito~ che doveva esser pronto in un mese, si allungò oltre il prevedibile, e per allora la rivista non ricevette nulla. S'iniziava intanto il lavoro intorno ai Dèmoni: il caso vuole che se ne abbia la prima notizia precisa dalla medesima lettera allo Strachov, del 5 aprile 1870, da Dresda, in cui si propone La vita d'im gran peccatore alla Zarja, giacché I dèmoni erano destinati ormai al Russkij Vjestnik 3 ) : Vi spiegherò tutto con sincerità,. (,Sul lavoro, che scrivo adesso per il Russkij Vjestnik, spero fortemente, ma non dal lato dell'arte, sibbene dal lato delle idee : desidero esprimere alcune idee, anche se la mia ar– tisticità dovesse perire. Ma mi attrae quello che mi s'-è accumulato nella mente e nel cuore; che ne esca magari un libello, ma avrò espresso il mio pensiero. Spero nel ,successo. Del resto chi può mai mettersi a scrivere senza sperar nel successo ?). Adesso Vi ripeterò quello che dicevo già prima: io, in tutta la mia vita, ho sempre lavorato per la persona o le persone che mi davano i denari anticipati. ,Succedeva sempre cosi, e diversamente non avvenne mai. :È male per me dal punto di vis,ta economico, ma che farci! In com– penso io, ricevendo i denari anticipati, ho sempre impegna.to qualcosa 1) Pisma, II, cit., n. 324, p. 175. 2) Pisma, I'l, cit., n. 331, p. 207. 3) Pisma, II, cit., n. 345, pp. 257,258. BibliotecaGino Bianco ,
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