Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

Contributo alla celebrazione di Dostojevskij 401 Ma il progetto più interessante, quello di cui possiamo giudicare meglio, è senza dubbio quello del grande romanzo, che in un primo tempo doveva chiamarsi Ateismo) più tardi La vita d)itn gran peccatore: benché non sia mai stato scritto, le immagini che sor– sero allora nell'animo del Dostojevskij dovevano esercitare un in– flusso su tutta la sua opera contemporanea e posteriore, dai Dèmoni .all'Adolescente e ai Karamazov 1 ). Il Dolinin, indagatore pruden– tissimo, crede di poter affermare che «La vita d)un gran peccatore ·è collegata con Ateismo appunto solo s11, un piano ideologico, ma non artistico)) 2 ), perché gli sembra di non aver prove per affermare il contrario. Ma questa prudenza appare eccessiva, e si è indotti a tornare all'ipotesi del Komarovic 3 ), quando si prendano in esame senza vane sottigliezze le lettere di quel periodo. La prima notizia che s'abbia è in una lettem al Majkov, del 23 dicembre 1868, da Firenze, quando il titolo del lavoro era Ateismo 4 ): · Un enorme romanzo, che s'intitola Ateismo (in nome di Dio r.i,manga fra noi), ma prima di accingermi al quale debbo leggere quaiSi un'intera biblioteca di ateisti, di cattolici e di ortodossi. ,Sarà pronto, anche se la mia esistenza sarà pienamente assicurata durante il lavoro, non prima che fra due anni. Il personaggio c'è: Un russo, della nostra società, e avamti negli anni, non molto istruito, ma neppure ign()ll'ante, non senza posizione sociale, a un tratto, quand'è già avanti negli anni, perde la fede in Dio. Per tutta la vita s'è occupato del suo solo impiego, non è uscito di carreggiata, e fino a 45 anni non s'è distinto in nulla. ( 1 Soluzione psicologica: un sentimento, un uomo e un uomo russo). La perdita della fede in Dio ha un'azione colossale su di lui. (Veramente l'azione nel romanzo, l'ambiente, sono molto ampi). Egli s'introduce presso le nuove generazioni, presso gli ateisti, presso gli Slavi e gli Europei, presso i fanatici e gli eremiti russi, presso i preti; fra l'altro si fa accalap– piare fortemente da un gesuita, un propagandista, un po~o; fascian– dolo, scende fino agli abissi della flagellazione, e infine scopre Cristo e la terra russa, il Cristo russo e H Dio russo. (In nome di Dio, non ditelo a nessuno; ma per me le cose stanno così: scrivere quest'ultimo romanzo, e magari morire: dirò tutto quel che penso. Ah, amico mio ! Ho ben altre idee sulla realtà e sul realismo, che non i nostri realisti e critici. 1) A questa questione, assai controversa, è dedicato un saggio del KoMARovrc Un poema non scritto clel JJostojevslfiif, nella .racc. << Dostojevskij ii cit., I, pp. 177-207: vi si espone una teoria delle « illuminazioni », che inizierebbero i successivi periodi creativi del Dostojevskij, la quale sa molto di fantastico; ma il commento degli abbozzi trovati nelle carte del Dostojevskij è ::issai fine. 2) Pisma, I, cit. : prefazione, p. 19. 3) Racc. e vol. cit., pp. 190-191. 4) Pisma, II, cit., n. 318, p. 150. 26. - Pè!}aso. BibliotecaGino Bianco

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