Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

Contributo alla celebrazione di· Dostojevskij 395 Il 6 febbraio 1857 egli sposava Marja Dmitrievna, a Kuznètsk, e gli sposi partivano subito per Semipalatinsk; senonché in viaggio doveva accadere un tragico, benché prevedibile, incidente, delle cui conseguenze è stata data un'interpretazione per lo meno illegit– tima : vogliamo alludere a una crisi epilettica, di cui si sapeva soltanto da -Unfrettoloso accenno contenuto in una lettera al Vran– ghel del 9 marzo, ma di cui si parla, accennando anche a Marja Dmitrievna, in una lettera dello stesso giorno al fratello_ iMichail 1 ) : Nel viaggio di ritorno (attraverso Barnaul), mi fermai a Barnaul da un mio buon amico. Qui mi colse una disgrazia: del tutto inaspet-– tatamente m'è venuta una crisi di epilessia, che spaventò mortalmente mia moglie, e riempi me di tristezza e di melanconia. Il dottore (istruito e pratico) m'ha detto, al contrario di tutti i responsi antecedenti dei dottori, che ho un vero mal caduco, e c]Je in una di queste crisi debbo aspettarmi dJi soffocare per gli spasimi alla gola e che non morirò se non cosi. Io .stesso ho richiesto al dottore una sincerità che scendesse fino ai particolari, scongiurandolo in nome della sua onestà d'uomo. In generale m'ha detto di guardarmi dai novilunii. (Adesso si avvicina il nov,ilunio e aspetto una crisi). Adesso fa' di capire, amico mio, che pen– sieri disperati mi errino nel cervello. Ma a che parlarne! Può ancora non essere neppur vero che abbia un vero IIU!>l caduco. Sposandomi credevo in tutto ai dottori, che assicuravano che eran semplicemente · crisi nervose, che potevano passare col mutamento del modo di vivere. Se avessi sa,puto con sicurezza d'avere un vero mal caduco, non mi sarei sposato. È il Dolinin che, in una nota alla lettera di quel giorno al Vranghel, indica in queste frasi la dimostrazione di certe sue affer– mazioni, che appaiono un po' romanzesche : « Dal contesto della lettera si vede, fra l'altro, che -Marja Dmitrievna prima del ma– trimonio non sapeva del suo mal caduco; con tanto maggior con– trasto doveva contrapporsi ai suoi occhi quell'epilettico avanti negli anni al giovane venticinquenne Vargunov, che ella doveva pur amare, benché per il .suo livello intellettuale egli fosse molto in– feriore a lei. È forse qui l'inizio dei loro ra,pporti futuri, caratte– rizzati in seguito dalle parole del Dostojevskij : siamo stati proprio inf erioi insieme)) 2 ). Ora; se non è affatto da escludere che la vita in comune con un epilettico abbia fatto di Marja Dmitrievna una donna anc6ra più irritabile di quello che fosse già prima, come anche il Dostojevskij jnnamorato riconosceva, non c'è ragione di credere che fino al matrimonio ella non sapesse nulla delle crisi I) PiSma, II, cit.: append., n. 11 (93), p. 579. 2) Pisma, I, cit., p. 537, nota alla lettera n. 94. · ,Fondazione Alfred Lewirì' Biblioteca Gino Bianc )--~'J.3iblio~eca Gino Bianco

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