Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

394 L. Ginzburg è' irrevocabile, e anche la tua risposta, forse, giungerà quando tutto sarà già finito. So il significato di tutte le tue obiezioni, avvertimenti e consigli, sono tutti ottimi, sono sicuro del tuo buon cuore: ma, con tutto il buonsenso dei tuoi consigli, essi saranno inutili. Son sicuro che dirai, che a trentasei anni il corpo chiede già riposo, ed è gravoso assu– mersi un carico. A questo non risponderò nulla,. Dirai : - con che cosa vivrò? - La, domanda è ragionevole; giacché è certo che mi ver– gogno, e poi un uomo ammogliato non può fare assegnamento sul fatto che tu p. es. mi mantenga insieme con la moglie. Ma sappi, mio inesti– mabile amico, che iò ho bisogno di poco, di molto poco, per vivere in due con mia moglie. Non ti scrivo nulla di Marja Dmitrievna. È una donna come fra mille non ne trovi una simile, per carattere, per intelligenza e cuore. Ella sa che io non posso offrirle molto, ma sa anche che non ci troveremo mai molto ncl bisogno ; sa, che sono un uomo onesto e farò la sua felicità. Ho bisogno soltanto di seicento rubli ail'anno. Per rice– vere questi denari ogni anno spero in una cosa sola, cioè nella clemenza, dello tzar, nella clemenza dell'essere adorato che ci governa . .Spero nel permesso di pubblicare. Oso nutrire in me la sicurezza che la mia speranza non è una chimera. .Spero che il nostro saggio monairca, quesrto cuore angelico, volgerà ainche su di me il suo sguardo e permetterà ainch~ a me d'essere utile, nellai misurai delle mie forze. E delle mi~ forze, se a-ppena riceverò il permesso, sono sicuro. Non prenderlo, in nome di Cristo, per una vanteria da parte m~, fratello i.nestimaibile, mai sappi, sta' ben sicuro, che il mio nome letterario non è un nome che sia finito. Di materiale in sette anni mi se n'è accumulato molto, i miei pensieri si sono chiariti e consolidati; e adesso, quando ognuno porta il suo con– tributo all'utile comune, non impediranno anche ai me d'essere utile. Ho fede, ,speranza, e venerazione per la decisione del monarca. E se mi permetterainno dipubblicare, ho la sicurezza di seicento rubli all'anno. In quanto alla possibilità di aiver dei bambini, è ancora lontano il tempo in cui dovremo pensarci. E se ci sairanno, verranno anche educati, sii si– curo. Dirrui.che forse le preoccupazioni minute mi sposseranno. Ma che vigliacco sarei, pensa un po', ,se soltanto per vivere nella bambagia, pigramente e senza pensieri, rinunciassi alla felicità di avere in mia moglie l'essere che mi ,è più caro di tutto al mondo, rinunci31Ssi alla speranza di far la sua felicità e passassi accanto alla sua povertà, alle sofferenze, alle agitazioni, all'abbandono, la dimenticassi, l'abbando– nassi, solo perché forse alcun.e preoccupazioni, un giorno turberanno la mia preziosissima esistenza. Ma ,finiamola con le giustificazioni! ac– cetta il fatto compiuto, amico mio. Esso è ineluttabile, se Iddio ac:como– derà ogni cosa, e tutte le possibili ragioni addotte, le più sennate, asso– miglieranno alla nota esclamazione: Mais qu,allait-il faire dans cette galèrel D'accordo che era stato stupido da parte del figlio d'Oronte capitar nella galera dei turchi, son d'accordo su tutto, su tutte le ragioni, ma per quanto si dia inJ·esclamazioni, p~r quanto ci si rammarichi tut– tavia egli è dans cette gal ère, c i è capitato, e il fatto è ineluttabile'. Mio inestimabile amico, amico ca.ro, non insorgere contro di me ma aiutami e allora mi sarai più ami co e f ratello che mai. ' ' cl

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