Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
Contributo alla celebrazione di Dostojevskij 393 capitano nel battaglione finlandese dei tiratori della guardia. So che anche la famiglia del marito era molto perbene. Adesso, ecco che cosa c'è, amico mio: io amo questa donna già da lungo tempo e so che forse anche lei ama. Vivere senza di lei non posso, e perciò, se appena le mii.e condizioni muteranno, sia pure un poco, in meglio e in positivo, la sposerò. So che non mi dirà di no. Ma il male è che io non ho né denari, né posizione sociale, e intanto i parenti le dicono di venir da loro, ad Astrachagn. Se la mia sorte non muterà fino alla primavera, ella dovrà partire per la Russia. Ma questo allontanerà soltanto la cosa, ma non la cambierà. La mia decisione è presa, !l, anche se mi si sprofondasse la terra sotto i piedi, la compirò. Ma adesso, non avendo nulla, non posso mica approfittare della buona disposizione verso di me di quest'essere nobilissimo, e farla propendere adesso per questo matrimonio. Dal mese di maggio, quando mi son separato da lei, la, mia vita è un inferno. Ci scriviamo ogni settimana. Il Dostojevskij allora era soldato semplice nel 7° battaglione siberiano di linea; ma due giorni dopo era firmato il decreto che lo promoveva sottufficiale, prima grazia sovrana al condannato po– litico, che ne faceva sperare altre in un futuro anche prossimo; e il matrimonio entrava finalmente nel regno delle cose possibili, seppur lontane. Il 1° ottobre del medesimo anno veniva la nomina a ufficiale, e il matrimonio era deciso : è vero che Marja Dmitrievna aveva avuto un fiirt piuttosto serio con un giovanotto di Kuznètsk, ma se n'era stancata presto, e ora appariva ben contenta di sposare il Dostojevskij, il quale aveva sofferto le pene dell'inferno per tutta l'estate, pronto a sacrificarsi per la felicità dell'amata fino a tentar di migliorare la posizione del rivale, un maestrucolo siberiano, di nome Vargunov, perché se Marja Dmitrievna lo sposava non avesse a_trovarsi nel bisogno: umanissimo gesto d'un uomo che ha cono– sciuto tutte le sventure, naturalmente sfruttato dal Freud e dai suoi alunni ai fini delle loro «dimostrazioni>> psicanalitiche. Ma questo matrimonio atteso -con frenetico amore non avrebbe poi suscitato le affettuose rimostranze delle persone ragionevoli, che valutavano a mente fredda quanto fosse misera anche da ufficiale la posizione del Dostojevskij ? Fu così ch'egli scrisse al fratello Michail, il 22 decembre, cercando anc6ra una volta di convincerlo che si trattava d'una cosa seria 1 ) : Se mi sposo, il matrimonio sarà fatto prima della metà di febbraio, cioè prima di carnevale. Abbiamo già deciso cosi, se tutto si accomoderà e finirà felicemente. E perciò, amico inestimabile, amico caro, ti prego e ti supplico, non rattristarti per me, non dubitare, e sopratutto, non tentare di sconsigliarmi. Tutto verrebbe troppo tardi. La mia decisione 1) P·isma, II, cit. : uppend., n. 8 (87) cit., pp. 573-575. BibliotecaGino Bianco
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