Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

Contributo alla celebrazione di Dostojevskij 389 . - Eppure le lettere scritte dal Dostojevskij al fratello 1Michail, quasi ogni giorno, durante la lunga agonia di Marja Dmitrievna, trattano quasi esclusivamente di questioni letterarie, a proposito della rivista che essi dirigevano insieme; ed è stato notato che di Marja Dmitrievna vi si parla <<in un tono freddo che stupisce .... anche a voler ammettere che questo tono fosse in parte determinato dall'atteggiamento del fratello, che non le voleva bene, verso la prima moglie, o dallo stesso caratter~ della corrispondenza, ch'era d'affari)) 1 ). Bisogna concludere che il Dostojevskij, pur stimandola profondamente e volendole bene, allora non amava più sua moglie, e la pietà per lei s'esprimeva con frasi brevi e un po' generiche. Almeno fin dalla primavera del 1863, egli era poi l'amante di Apol– linarija Suslova, una giovane donna ardente e risoluta, d'un in– gegno vivace e un po' bizzarro, che a Parigi l'aveva bruscamente respinto dopo averlo indotto a raggiungerla, e poi s'era lasciata convincere a seguirlo in Germania e in Italia, in un viaggio ch'era stato un tòrmento per tutt'e due, come egli scrisse alla sorella di lei, in una lettera del 19 aprile 1865, venuta in luce da poco 2 ) : Apollina,rija è una grande egoista. L'egoismo e l'orgoglio i;iono co– lossa1i in lei. Ella dalle persone pretende tutto, tutte le perfezioni, non perdona neppure un'imperfezione in cambio di altri tratti buoni, ed ella stessa si libera dai più piccoli obblighi verso la gente. Md. rimprovera ancora di non essere stato degno del ,suo amore, si lamenta e mi rimbrotta ininterrottamente; ma lei stessa nel '63 mi accoglie a Parigi con la frase: - Sei arrivato un poco in ritardo, - dicendo cioè che s'era innamorata d'un altro, mentre due settimane prima scriveva ancora ardentemente che mi amava. Non il suo amore per un altro le rimprovero, ma, quelle quattro righe che mi mandò all'albergo con la frase volgare: - ·Sei ar– rivato un poco in ritardo. Potrei scrivere molte cose su Roma, sulla nostra vita comune a To– rino, a Napoli, ma perché? a che scopo? Inoltre Vi ho ra,ccontato molte cose nelle mie conversazioni con Voi. Io l'amo ancora, l'amo molto, ma non vorrei amarla più. Ella non vale un am,ore così. Neppure i dolorosi pensieri che la morte di Marja Dmitrievna doveva suscitare in lui riuscirono a fargli dimenticare la ,Suslova: un mese e mezzo dopo, il 2 giugno 1864, era già in corrispondenza con lei, per combinare un incontro a ,Spa. I loro rapporti continua– rono chi sa per quanto tempo anc6ra, e Anna Grigorjevna, poi, ebbe molta paura di questa rivalità, nel primo anno di matrimonio (1867). Alcuni critici assai autorevoli, e primo fra tutti il Dolinin, nel suo ottimo saggio, attribuendo un'importanza notevolissima a que- 1) Racc. e vol. cit.: A. S. DoLININ, Dostojevskij e la Suslcva, p. 160. 2) Pisma, I, cit., pp. 408-404 (n. 222). BibliotecaGino Bianco

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