Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

386 L. Ginzburg torno alla memoria del padre, in certi suoi ricordi pubblicati per la prima volta in tedesco nel 1921; però tutti hanno provato la medesima delusione nel vedere qnale immagine si fosse fatta del Dostojevskij la sua seconda moglie Anna Grigorjevna, in quattor– dici anni di matrimonio, e si sono affrettati a dichiarare che quella era l'opinione d'una donnetta, d'uno spirito limitato e piccolo– boro·hese o·iacché la psicanalisi insegna che non si crea impune- o , b . mente u n Raskolnikov o uno Stavroghin. Intelligenza emmente- men.te pratica, Anna Grigorjevna non seppe esprimere il suo af– fe tto esclusivo per il marito senza cadere in una piccineria quasi sempre ingenua, ma a volte crudele e perfino odiosa nei riguardi di coloro ch'ella considerava come intrusi. Ciò non toglie, però, che i tratti da lei disegnati siano fondamentalmente giusti, e si debbano soltanto integrare. Come la classicità del Dostojevskij non ha bisogno d'esser messa in valore da precarie sistemazioni pseudo– .filosofiche del .suo « pensiero >>, così anche la sua vita è abbastanza drammatica e romanzesca senza che vi si introducano i peccaminosi compiacimenti che già il suo primo panegirista ufficiale Strachov insinuava con fare subdolo nell'orecchio di Leone Tolstòj. Non s'ha da aver paura che quest'indirizzo filologico degli studi sul Dostojevskij possa soffocare o arrecar danno alle ricerche della critica estetica: sarà molto più agevole esaminare la poesia del- 1' Idiota o dei Karamazov quando siano distrutti pregiudizi come quello dell'influsso di circostanze esteriori su una pretesa fretto– losità di stile, siano chiarite le questioni inerenti alle opere dise– gnate e poi abbandonate, siano diradate le tenebre intorno al primo matrimonio, noto finora attraverso racconti strampalati o volgari: queste e altrettali indagini metteranno in guardia contro falsi giu– dizi e interpretazioni dell'attività creativa, che non hanno radice in essa, ma nel più o meno interessato travisamento della verità storica. È per questo che sembra opportuno portare alla celebrazione cinquantenaria anche un contributo di tal genere, non frettoloso né retorico, desumendo il materiale sopratutto dal secondo volume dell'epistolario, apparso da pochi mesi 1 ). Non si posson lesinare le lodi a questa edizione, davvero ottima, perché accuratissima nella riproduzione delle particolarità grafiche dei testi, e nello stesso tempo accessibile a tutti per le note copiose ma intelligenti di cui è corredata 2 ) ; però il suo valore dal punto di vista della storia degli 1 ) F. M. DosTOJEVSKIJ, Pisma, II (1867-1871)[a cura e con note di .A. s. Do– LININ], Moskva, Gosudarstvennoje Iwatelstvo, 1930. (In appendice, 25 lettere ine– dite, tratte dall'Archivio Centrale di Mosca, a cura di P. N. SAKULIN). 2 ) Pur non avendo dinanzi l'autografo del Dostojevskij, ci arrischiamo a in– dicare un evidente errore di lettura nella lettera n. 294, alla nipote Sonja Ivanova BibliotecaG no Bianco

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