Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
ll padre Semeria 481 anche se l'argomento era vecchio, la vivezza e qua.si la plasticità della parola; e, sopra tutto, l'immediatezza di comunicazione con l'uditorio: quella facoltà per cui chi parla diventa tutt'uno con chi ascolta, e ::!ice quel che vuole, mentre l'altro crede d'udire quel che desidera. Era stato· scrittore d'apologetica parimenti famoso 1 ); e la sua, operosità aveva coinciso con quel movimento del pensiero religioso, che andò sotto il nome di Modernismo. Modernista. però padre Semeria non si potrebbe chiamare: né avrebbe voluto. Uomo di vasta intelli– genza, ma sacerdote, diversamente da altri, religiosi e laici, aveva cer– cato piuttosto di tracciare nuove vie per giungere ai confini della dot– trina cattolica, che di andar oltre quei confini. Nella ricerca aveva fa– ticato e sofferto; e molte pagine sue saranno per sempre belle, perché sgorgate dalla sua speranza e dal suo dolore. Ma quando, contempora– neamente alla condanna totale del movimento, anche alcuni atteggia– menti del suo pensiero furono biasimati, egli non esii.tòa tornare all'ob- · bedienza. Vri.ssequalche tempo in umiltà, in Italia e fuori, finché non venne la guerra e il generale Cadorna, chiamandolo con sé al Comando Supremo, non lo rimise in luce. In guerra fu sacerdote e uomo ~sem– plare. Intanto, però, sotto gli aspetti esterior-i dell'oratore, del maestro e dello scrittore si era andato maturando il vero Semeria, l'operaio della ca,rità. Veramente, questa era la sua missione. Era, egli che sapeva così bene padroneggiarsi, di passioni e di sentimenti vivacissimi; quindi nessuna passione e nessun s,entimento umano gli erano estranei. Aveva avuto, nella giovinezza e nella virilità, un corpo di ferro : e la robustis– sima salute gli a,veva fatto sopportare bene, per molto tempo, le fatiche del nuovo apostolato. Di vita semplice, affettuosa, chiara, gli pareva naturale farla altrettanto semplice, affettuosa, chiara agli altri. Sicuro, per sapienza teorica, che gli uomini non possono vivere se non aiutandosri. e amandosi, s'era accorto, col suo intelletto lucido e pratico (quante volte diceva,, sorridendo, che gli mancava ogni virtù artistica!) <'he debbono essere indotti, e spesso costretti, ad aiutarsi ed amarsi. Infine era sacerdote, e-voleva ricondurre tutti gli uomini a quel Dio, dal quale sono stati creati: « Dio è il luogo comune delle anime» diceva spesso, col Malebranche. Il suo pensiero e la ,sua opera, perciò, s'erano andati a poco a poco componendo e acquietando sulla virtù della carità, cioè della pietà e dell'amore delle creatur,e. Ogni uomo scopre un giorno la propria verità: beati quelli in cui essa collima con una grande verità, e, utile a tutti. Padre Semeria aveva scoperto la sua nelle parole di San Paolo : « Or dunque queste tre cose durano : fede, speranza e carità; ma la più grande di esse è la carità )) . ;La manifestazione speciale di questa carità era stata l' « Opera nazionale degli orfani di guerra», più tardi eretta in ente morale col 1) Dei suoi libri ra=entiamo: Venticinque armi di storia del Oristianesimo nascente; Ptimo sangue cristiano; Dcgm.a, gerarchia e culto nella Ohiesa primi– tiva; L'eredità del secolc; Scienza e fede e il loro preteso conflitto; Le vie della fede; Il pensiero di San Paolo nella lettera ai Romani. 31. - P,gaso. ibllotecaGmo Bianco
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