Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931
468 p-. Ojetti L'avanguardia e I.a poltrona. 8 marzo. Ormai uno dei caratteri più singola,ri dei novatod ita,– liani nelle lettere e nelle arti è di pretendE':re l'aiuto sonante e l'aperto consenso del Governo e, spesso, d'ottenerlo. n consenso del povero pubblico, quello che fuor d'Italia, in questi trenta o quarant'anni da Proust a J oyoe, da Degais a Cézanne, da Rodin a Bourdelle, da Debussy a .Stravinski, da Hoffmann a Kokoshka, è stato disperatamente cercato da tutti coloro che avevano da affermare nel mondo idee e opere nuove, da noi sembra fuori della voga. Prima di tutto il consenso del pubblico è troppo tardivo, disperso e, in sostanza, inutile; e poi contiene sem– pre un che di volgare e di :filisteo, al confronto del consenso entusiastico e istintivo di Sua Eccellenza X, di Sua Eccellenza Z, dell'onorevole Y. Vorrebbe Sua Eccellenza che è tanto giovane, nega,re il suo :Consenso al– l'arte di domani, anzi di dopodoma,ni? Oserebbe 1Sua Eccell~nza che non è più gio-vane, rifiutando o attenuando il suo consenso, mostrar di rim– piangere un passato sepolto per sempre? Come ? Ella dubita che domani o dopodomani l'umanità abbia a dipingere, scrivere, fabbricare, ra– gionare, scolpire così? Lasciamo da parte Oggi che è un attimo, im– ponderabile. Ma questo è certo : che quel che sarà proprio diveriso da Jeri, dal putrido Jeri, sarà Domani, anche perché nessy.no sa che sia. ' E perché nessuno lo sa, v'è posto per tutti. Domani è il regno della spe– ranza. Solo Domani fa credenza a tutti. E, siia pure e.on un sospiro, i più dei gerarchi, impensieriti dal timore d'esser creduti increduli sul Domani, s'affannano a concedere questa crede117,a,,o questi erediti. Così i nostri rivoluzionari più audaci, quelli che proprio in,cedunt per ignes, li vedi ormai incede;re con due carabinieri-a destra e due a sinistra, ben sicuri d';:wer a portata di telefono la benevolenza del Pre– fetto, del Podestà, del Segretario federale e, occorrendo, del Comando della D1visione. Se no, offesi e delusi, non partono. Questo spettacolo non s'ha che da noi; e Pef questo ci piace. Tra la svariata suppellettile che nelle v~hie litografie romantiche si vedeva accumulata a far le barricate per la libertà, era anche qualche poltrona, ma sventrata e rovesciata . .Adesso la barricata dell'avan-• guardia artistica è tutta una :fila di poltrone, ma ben ritte, lucide e trapunte. · Uno dei Ministri che dicevo più -su, l'altro giorno m'ha chiesrto quaJe pittore, a mio giudizio, potesse dipingergli modestamente un ri– tratto. - Non pretendo la somiglianza, ma vorrei che mi si ricono– scesse. - Gli ho nominato due o tre dei suoi pionieri preferiti. _ No quelli sono dei poeti, sono dei sognatori. .A me occorre semplicemente u~ pittore che sappia disegnare, che sappia dipingere. Forestieri in Italia. 22 Marrw. Ieri il deputatt0 Fulvio Suvich è stato nominato Commis– sario pel Turismo. Non dipende, beato lui, che dal Capo del Governo. È giovane, rapido, intelligente, conosce mezza Europa. Per quanto dif– ficile sia il suo còmpito, s'ha da sperare in lui. Vi sono alcuni fatti contro BibliotecaGino Bianco
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