Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

La figlioccia 463 riche di pietra e di éarbooie che due operai facevano, alternarndo il carbone alla pietra. Il carbo1I1eera tritato a pezzetti piccoli come nocelle, e la pietra spezzata a pezzi come pagnotte di un chilo. - Dimmi un po', - d~sse il vecchio ad uno dei fomaciari, -,– come avvie:ne la oottura ? - Vedete, la fornace è come un pozzo. In fondo, un po' solle– vata da terra, c'è una griglia di ferro. Tra la griglia e la terra, c'è un vuoto d'ella capacità di UIIl uomo ritto, e c'è una porta che dà sulla strada. È di lì che si lev·a la calçe. In principio, q113JIJ.do la forn~ è vuota, laggiù, su quella griglia di ferro sollevata da terra, .come se fosse un fornello, ci si mett01I10delle fascine e delle legna grosse, e poi sùbito addosso un palmo di pietre a pezzi pic– coli, e poi sulle pietre un mezzo palmo di carbone, e sul carbone altro strato di pietre : a ripiani di pietre e di carbo1I1ecosì via via fino a che la fornace è tutta riempita. Fate conto che ci sia una zup– piera ,di maccheroni da condire : si mette prima la salsa ed altro cacio e su altri maccheroni e via fino all'orlo della zuppiera. Qurundo la fornace è caricata, di sotto si dà fuoco alle fascine: e cuoce il primo strato di pietre. Ma intanto il carbone, che gli stava addosso, si è acceso, e cuoce il secondo strato di pietre. E su su fi1110 a che il fuoco, propagandosi, via via raggiunge gli altri strati di carbone e di pietra e, salendo, arriva al sommo della fornace, lentamente a gironi. - Ecco l'immagine dell'infeoo,o, - disse il vecchio. - Quando il fuoco, - riprese il foooaeiaro, - sta per inva- dere gli ultimi anelli, noi, sorveglianti, dhadiamo dal basso le sbarre della griglia e le pietre, che si sono convertite in calce e . rimpiccolite e arrotondate e frantumabili, passano, dalle sbarre diradate, nel vuoto che sta sotto l'inferria:ta. È di lì che si carica la calce sui barrocci, che la trasportano poi a richiesta dei maestri muratori. Mentre la calce cade sotto le griglie, il centro della fornace si abbassa, e gli ultimi anelli, che stavano alla sommità, scendono -per la gravità del loro peso fi1110 a diventare i primi sulla griglia che i sorveglianti fornaciari hanno rinfittita, per evitare che il car– bone acceso e le pietre crude cadano èome calcina già cotta. - Dunque il fuoco che era al sommo ora è in basso ? - do– mrundò il vecchio. - Sì, perché è sceso lentamente senza ,scomporsi. Come se fosse stato il vino di una botte, levato lo zipolo. - E non si spenge ? - No. E adesso ricomincia la carica senza bisogno di ricor- rere alle fascine ed alle legna, come quando si accende per la prima volta. Adesso basta continuare con uno strato di carbone e uno di pietra, fino a raggiungere la sommità della fornace. B1bllotecaGino Bianco

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