Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

La figlioccia 461 Il vecchio si fermò a guardare che cosa poteva accadere, ed il ragazzo disse forte : - Brucia il paiese ! - Se brucia il pa,ese, sarà bene allungare il passo, per essere almeno utili a qualcosa, - disse il vecchio al raga,zzo che era tut– t'occhi e vedeva già fiamme da per tutto co111 la sua fantasia. E come se quello avesse ricevuto un ordine, cominciò a cammi– na.re più svelto, tanto che il vecchio stentava a stargli dietro. D opo un po', il vecchio lo richiamò : - Fermati! Fermati! quella è la fornace della calce, ai piedi del monte. Ti pareva già d'i vedere bruciare un pa~se Ìllltero, eh? Il ragazzo ebbe u111a doccia fredda. Non si trattava di UlllO spet- tac olo g ram.dioso, ma di una fornace qualunque .... P.oi, la curiosità lo riprese è domandò : - C i si passa vicino alla fornace ? - Ci siamo passati anche stamam.i. La strada passa proprio sotto la forn:=1Ce : i barrocci accostano alla bocca del forno, per ca– ricare la calce. - Ed io non ho visto nulla, - pensava fra sé il ragazzo: - Ma come si fa a fabbricare la calcina? Il vecchio rispose: - La calci111a ? Sono dei sassi cotti. - Si possono cuocere i sassi ? - Si cuoce il ferro, perché 110111 :Sipotrebbero cuocere i sassi ? - diceva il vecchio: - Il fuoco cuoce tutto: è l'elemento più bravo che ci sia al mondo ; - e subito lo assalì il pensiero : - E oltre il mondo ? .Si parla pure di fuoco .... l~ per giunta, «eterno» .... mah .... Il ragazzo lo interruppe : - Ma come si fa ? - Si fa .... Si fa, con più facilità di quel che credi. i3; più fa- cile cuocere i sassi che cuocere la minestra. Il ragazzo vedeva adesso, immaginam.do, una grwde caldaia piena d'acqua. con i sassi in cottura, come se fossero state patate o cavoli. Ma ta-le doveva essere l'enormità di quella caldaia, per poter bollire delle pietre che poi cotte se ne caricavano delle bar– rocciate, che al ragazzo pareva spaventosa fucina, e affrettava il passo, per vedere con i suoi propri occhi questo suo immaginato congegno. E intanto seguitava a domandare : - Ma chi sarà stato il primo inventore della calci111a ? Ed il vecchio, che aveva già risposto a tainte domande e a tainti « perché », disse : - La potenza della calcina fu scoperta da un povero e freddo– loso pastorello. Il ragazzo interruppe frettoloso: Giotto! BibliotecaGino Bianco

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