Pègaso - anno III - n. 4 - aprile 1931

456 S. Benco Tutte le Oansone pioole, quando sono più piccole e più cantate, hanno questa grazia d' <~improvvisi>), questo spicciare da una schietta vena tanto vicina alla popolaresca. Espressione popolare di un tormento forse più sottile è quella « manincunia )), che tante volte chiede d'essere consolata., e mette un'ombra così inattesa, cosi felice, per esempio, nelle quartine Se vesso 'na casa dove il cuore del poeta, stanco di trovarsi sempre per le strade, vagheggia la casa che vorrebbe avere: Se vesso 1) 'na casa Co drento ·1a femena mia, Per dài sta gno manincunia, Co un pianto diroto sul sen. E popolare, col suo brusco e scompigliante gioco di dispetto, è la contrastata tenerezza del ritratto amoroso : La gno 2) fantulina L'ha u,n rie d'arzento, E- su la nuca nua Color de l'ua. Un risso d'oro Ohe xe un tormento. L'ha quindese ani ; Un supio 3 ) de vento La gola cantarina : Sera e matina, Un canto solo, Ohe xe un .tormento. Quella nuca « color de l'ua)) è una bellezza viva, non meno di quel ricciolo e di quel canto che sono un tormento. L'immagine del– l'uva, qui tanto innocente, si farà carne morbida e sensuale in un altro verso, ricco di voluttà come pochi ne conosco: « La boca dolse come l'ua moscada >>. · Si trova questo verso, che nel suo sa– pore si fonde golosamente, in una canzone dove già ne abbiamo incontrato due altri; di quelli che la memoria vien poi ripetendosi a lungo per rigoderne l'incanto: Ela, lisiera, a passo d'oseleto, Fra luse e ombria l'andava vilisando 4). La mossa felice, naturalmente, è nel primo: l'altro colorisce e accompagna. A questa squisitezza della sensibilità, il dialetto di 1) se avessi. 2 ) mia. 3 ) un soffio. 4 )· veleggiando. BibliotecaGino Bianco

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