Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

Diego Martelli; l'amico dei « M aoohiaioli » 317 Quel momento è, a Parigi, caratteristico. MaJUet sente che gli è dovuto un ricollloscimem.toufficiale, mentre Degas, che non ri– sparmiava l'irolllia sull'amioo voglioso di questo riconoscimento, si unisce ad ulll gruppo di giovani ed animosi pittori' per tentare ullla mostra di artisti omogenei tra loro. In una lettera alla signora Gioli, del marzo 1879, Martelli scrive : Qua §liapre il 10 aprile l'.esposizione degli antichi Impressionisti, che quest'anno prendono il nome più ragionevole di Indipendenti. Essi que– st'anno in grazia di Degas hanno portato un'-innovazione ,che sposta la questione dalla gr€tta indole di una ricerca sulla maniera di fare, a quella più vasta dì fare ognuno a suo modo, fuor del centro di gravita– zione della protezione ~ dei favori ufficiali. Così chi espone fra gli Indi– pendenti deve rinuneiare al Salon. Dice Degas: Le Salon, ça n'existe pas. E g·ià pronto ùn bellissimo piano, Avenue de l'Opera 28, e vi saranno circa 200 opere d'arte. Tra gli esponenti vi sono Madame Braquemont, M.lle Morisot, Miss Oassat, Braquemont, Degas, Caillebotte, Pissarro, Monet, Zandomeneghi, Rossa,no, Legros, Forain etc. La, condizione di non esporre al Salon ha fatto molti disertori fra i quali i più distinti sono Renoir e Desboutin. Manet non ha mai voluto esporre con loro e <'redeva di entrare fra i giurati eletti al Salon. Ma la lista dei giurati eletti, comincia con Bonnat .e finisce con Oabanel. · Manet non ha avuto un solo voto. Degas vi manda l'ajfiohe, con preghiera di attaccarlo alla vostra porta e chiede se mi mandat,e il vostro per affiggerlo alla loro porta. Fra tanto mi rallegra questo movimento indicante un rigoglio di vita artistica .... Io avrò il mio ritratto in doppio, uno da Zandomeneghi ed uno da Degas. Ed il 28 marzo del '79 scriveva anc6ra : Qua oggi è il giorno ultimo della consegna dei lavori al Salon e per tutto il mio qua-rti•ere è un via vai di tele incorniciate che si avviano ai Campi Elisi. Metà del Giuri è quest'anno elettivo, e come sempre le maggioranze hanno scelto flei nomi per la massima parte codini e ciar– latani. D'altra parte Degas ha continuato con alcuni amici la propa– ganda per le esposizioni indipendenti fatte di gruppi di artisti omog'enei, e così avremo fra giorni la quarta esposizione degli Impressionisti che prendono il nome più simpatico di Indipendenti. Tomato il ,Martelli a Rosig 1 nano alla fine della primavera del '79 riprendeva la sua vita di agricoltore e mecenate dei suoi amici pit– tori. Ma il suo patrimo[lio si assottigliava, tanto che nell' '83 si decideva adl offrire al Ministero dell'Istruzione pubblica le carte foscoliane ereditate dalla Quirina Mocenni Maggiotti. Il Ministero entrò in trattative, ma quando il Martelli vide che l'idea era di de– sti[lare le carte a Roma, fece sorgere sul più bello un mOIIltedi diffi– coltà. La vecchia teoria decentralista tornava a fare capolino :

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