Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

I 306 B. M. Baooi Il ----------------------------:.,----- / I dolore che li rese anoor più fraterni e che li fece apparire dopo come astratti e lointaini anche nei momenti più tristi de];ta loro vita; ma pr,ofo!Ildament~no!Il lo furono. L'influsso di Martelli sull'am~mo del Fattori fu grandissimo, tantoché, quasi vecchi, un anno prima della morte di Diego, per u!Ilo screzi,o, avvenuto a causa di que– stioni artistiche il Fattori scriveva al Martelli: « Giro attorno alla tua casa oo~e un i!Ilnamorato; devi figura,rti che ogni oonsiglio e og,ni parola tua iper me è sacrosanta e se tu mi dicessi : Fai il ri– tratto a Pio nono, lo farei)). Accamto ai pittori già in pieno operare comililciavruno a rivel3:rsi giovani pers•o!Ila.lità,che, entra-te nell'arte con quel nuovo ordme di idee, promettevalilo un vivo séguito ai loro colleghi più runziani: Egisto Ferroni dli Sig,Iia e Giovamni Boldini di Ferrara, figlio (ì u!Ilbuon pittore che gli aveva dato i primi elem®ti dell'arte, Augu– sto Rivalta genovese e Adriano Oecio!Ili fi-01I'entinoche doveva poi essere l'effica,ce biografo e il teorico dei 1 Maochiaioli, pittori i due primi e scultori i secondi. Ma di !Iluovola guerra interrompe il lavoro degli artisti. Nel '66 molti di loro corrono ad arruolarsi. Diego Martelli parte volontario sotto Garibaldi nel quarto reggimento d'artiglieria. Dal campo manda agli amici r-estati al Caffè Michelangelo lunghe epistole in facili versi. « Dell'orgam.izzazfo,ne norn se ne parli manco,:_ il ,destro pur s'igm,ora ed il sinistro fiam.co .- Questo però ino!Il toglie che, se pensiamo al p,oi, - non ci si sen ta in corpo d'essere tutti eroi)). Più tardi da Val Qamonica scrive ancora : « Inutile colilfondersi, quello che è stato è stato, - e ce le dette belle il fratello croato)). Inta!Ilto Seril'lesi cadeva a Oimago, ferito a:d una gamba, in mano all'austria,eo. La ferita s':incaincreniva. All'ospedale di Bolzaino dove era stato trasportato, egli si rifiutava con una ostinaziolile fa– tale, all'amputazione della, gamba. L' 11 agosto d~l '66, dopo una lenta agonia, Bernesi moriva. A Firenze, dopo il ritorno dalla guerra, nell;:i,depressione gene– rale degli animi il Caffè Michelrungelo si chiudeva. Ma Diego ,Mar– telli e Telemaco Signorini fondavaino il Gazzettvno de!lle arti del disegno per seguitare la battaglia iniziata. La vita non ne fu lm:1ga. Nel 1867 era giunto a Firenze Beppino de Nittis, e s'era umto al gruppo dei giovani pittori tosca,ni, introdotto dal Oecioni che lo aveva conosciuto a Napoli. Dopo essere stato nel gennaio del '68 a Napoli, Diego Martelli partì per Parigi, dove riprese con– tatto oon l'ambiente che gli era già familiare. Fino dal 1866 si riu– nivano regolarm®te al Oafflè Gerbois sul Boulevard a'.es Italiens gli artisti, i critici, gli scrittori, più ilil vista tra i giovami insieme ai soliti artisti senza opere che, -come le farfalle dalla l~ce, sono attratti dalle perso!Ile più in vista. Intorno a Mamet, l;:i,cui fama di scandalo aveva risuonato, si può dire., per tutta la Francia, vi si BibliotecaGino Bianco

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