Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931
302 B. M. Baoci figuravo tra gli studenti più assidui)), co1I1fess~.Per il resto faceva la vita dei suoi compagni : « una ca.mera a, 15 hre toscane al mese)), e lunghe ore al. Caffè dell'Usser-0. Quello che gli mancava era un'amorosa. « Uno studente che non fa all'amore, è un gallo senza o-alline, un a,ffare monco, un aborto, allora in specie che ci si ~odellava sul tipo dello s,c.olaro cantato dal Giusti)). Ma sentiva realmente il « bisogno di amare)) e guardava con più attenziOIIle le ragazze del vicinato. Fra le giovinette che a,ndaivano a prender l'acqua ad una fonte vicina alla chiesa della Spina, 1I1e scorse una di forse diciassette allllli. Gli occhi si parlarono e cominciò la solita vicenda d'a:rn-0re con le passeggiate sotto le :finestre e gli incontri nel teatrÌIIlo dei filodrammatici d~l rione. Finalmente il .Martelli si presentò in casa della ragazza ed ebbe il permesso di venire a corteggia,rla. Trovò -una buona ed onesta figliola in un ambioote povero e vizioso ; ma, presto dovette lasciare Pisa e dire aiddi,o,alla ragazza. Vari anni ·dopo, quando Firenze era capitale, una notte Diego Martelli capitò al Teatro Pagliamo in un vegliollle di« mezza tacca)). Una maschera lo perseguitò per un poco, poi lo invitò in un palco e si fece ricOIIloscere. Era « l'amore di Pisa)); ma come cambiato. . I Ora viveva colllun Tizio ed era a_Firenze per pooo tempo. Fissarono un appuntamento per il giorno dopo, in carrozza alle Cascine, e illo111 fu certQ un gaio conveg,no d'amore. Lacrime, e rimpianti ,di lei e una ripulsa assoluta a tutte le lusinghe ,di lui : « Ci vedr,emo, do– malili)). E glt ,diede un'ora ed u,n indirizzo; ma l'indomani egli non trovò nessuno, né la vide ma,i più. _,Malgrado l'avventura pisam.a Diego era un ragazzo che sotto l'aspetto risoluto e beffardo 001I1ser– vava un quasi morboso e r,oonantico idealismo che gli faceva guar– dare l'-amore come un geloso segreto. Il grande a,ffetto che portava alla signora Ernesta, era un po' raiggelato dal carattere di lei asciutto e auto,ritario. Il bioonio '58-'59, sia per i rivolgirnem.ti pubblici che per i suoi casi intimi, fu per Diego Mar telli di una i mp,ortamza capitale. In questo tempo egli leggeva Saint-Sim-0n e Comte. la grande parola pos'itivismo, che sembrava investita dal senso di « completa realtà;)), e forse di questa realtà esprimeva solamente la parte più facilmente constatabile, riempì l'alllima e i sensi della gioventù d[ allora. Da vario tempo l'Ìlllgegner Cairlo Mart,elli non abitava più con la famiglia e d-01m3Jll.dav1:1, la separaziollle legale dalla moglie. Il 20 giu– gm-o 1859, il giorno in cui Diego « partiva con If,armata toscana per una possibile guerra micidiale, benché gloriosa)) (sono parole della signora Ernesta), la separazione fu portata ad atto legale. Già ai primi di gennaio l'ingegmere era stato, colpito da ullla « c-01I1gestione apoplettica)) e trovavasi lontano da casa in mruni lll,onfamilia-ri. In questa epoci:i,Diego Martelli aveva conosciuto una dolllna di BibliotecaGino Bianco
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