Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931
300 B. M. Bacci dalla Quirina e pagata a forza ,di sacrifici. In U[la lettera del 1844, ID ao-o-iunta al testamento, scrive : « llll quanto alla casa sappi che io l'h~ comprata espressamente per te e desidero che tu la goda pregandoti e scongiurandoti di [10[1gua~tare la cappella infì?-?1a che tu campi, ancor che dovesse star chrnsa )). La buo[la Qmrma aveva conosciuto il modo di pensare e il carattere della figlia adot– tiva. A Carlo ~fartelli lasciava: « tutti i miei libri, e tutte le mie carte scritte e legate alla ri[lfusa e coperte di cartoncino)). Era qui il tesoro delle carte fosooJ.iaJile. Tornati in casa in Via del Melaralilcio, IIlell'ottobre del '47, co– minciò per i Martelli una vita di minor disagio, che via via, con l'eredità dei Berinardi, li portò ad una discreta agiatezza. Per )Diego, principiò il tirocinio dello studio sotto la guida di un mae– stro Vanlili di Pisa. L'atmosfera dove si formava la 1I1uovagenera– zione era come arroventata dal riflesso della passione che accen– deva l'Europa e dal travaglio della nuova coscienza 10azi0[1aleche si formava fra troppo fadli entusiasmi e troppo deprimenti delu– siooi. Di questo stato di esaltante in_certezza soffrivano ID modo spe– ciale i giovaITTissimi,sempre sensibili alle correnti delle idee che stanlilo per colilcretarsi in aziolili. Troppo gi-0vmniper agire, ma con una precoce possibilità di comprendere, attendono, soffrood'o im– pazienti, l'azione come il culmine della vita, e spesso 1I1ell'azio1I1e presto si esauriscono. Diego Martelli ·a nove anni, IIlel '48, vede partire i volontari to– scani per la guerra liberatrice. Tutta l'Italia sembrava correre sotto le balildiere. Ma lo scoramento e il lutto ve(Il[1erocon la SCOIIl– fìtta di Novara. U[l raga,zzo come Diego, delicato di salute, abi– tuato a vivere in un ambiente di adulti che non 10ascondevano la loro passione ma quasi ne facevaJI10un vrunto, attratti dal processo d1 rivolgimento e risorgimento del loro paese, doveva accogliere ilil sé qualche cosa di ç1JI1siosamente disperato, una credooza eocessiva nella fatalità, dato che gli sfuggiva la ragione di tante sperrunze e di tmnti disingrun[li. Ateismo e bigottismo, virtù civili e libero gioco delle passioni amorose, Plutarco e l'eco delle avvooture dei poeti vissuti ID UIIl acceso erotismo, da Byron a Foscolo, tutto questo suscitava una reazione nell'a111ima del· raga,zzo. Da un lato, un sentimento esagerato che colilfìnava col sentimentalismo, e un de– siderio di azione er,oi-ca; dall'altro, u1D.'ir,01I1ia :fin troppo facile e superficiale, di fondo pessimistico. ' Dal Maestro VaITTni il Martelli 1I1el '51 passò agli Scolopi e nel '53 · fu ammesso alla classe di gra.mmatic-a. Fra i suoi nuovi compagini colilobbe Telemaco Signorini e Giosue Carducci, benché fossero nei corsi superiori al suo; e con loro più tardi doveva maggiormente legarsi. Divoone intimo del Carducci frequentando qualche wno BibliotecaGino Bianco
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