Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931
292 A. Forzano, Poi gli parve che si facessero più rapide, e che a un tratto si confondessero tutte insieme e gli arrivassero addosso in una volta sola: guardò su in alto, oltre il prato dei marmisti vide, un attimo, gli alberi radi sulla pietraia rizzarsi sgomenti e rimanere invischiati immobili in un nebbione scuro, in cui le righe della pioggia, i colli, tutto era sfumato, e che andava da una parte e dall'altra, giù in basso e verso il cielo, e si avvicinava sempre più, gli era sopra. Si sentì perso; Io prese d'un tratto il terrore pazzo di certi risvegli improvvisi nel buio, quando, fuggendo da enormi masse nere che l'avevano schiacciato, rivolto-Iato all'infinito, si sentiva gridare con– tro la porta chiusa e cercare brancolando un filo di luce per sapere dov'era com'era. E come allora la luce gli venne improvvisa, quasi la vedesse per la prima volta, ed egli vi si rifugiò disfatto : in mezzo all'orto un po' di chiarore riluceva, chiuso e addolcito dalla vergo– gna delle coscie; l'acqua, lo muoveva appena, ma, sotto, una gamba rabbrividiva tutta; il resto del corpo non era più che un'inerzia giacente che s'indovinava appena là dove la forza della pioggia gli s'ammansiva contro. Il cerchio di luce tremante era come il centro di un mondo sorto allora, intorno a cui lo scemo sentì rinascere i pensieri che cercavano di ritrovar-H l'ordine delle cose solite, prima che scomparisse. Ma insieme egli provava una dolcezza che non gli era nuova, il senso di aver qualcosa di tanto vicino da sembrare ']_nasiuna nuova parte di sé che nascesse piacevolmente: gli ritor– nava il suo sogno di tante notti. Il sogno d'esser vicino a una donna,. Una donna nuova che non riusciva mai a vedere tutta: dapprima era un gran bianco.re confuso, ma, se lo guardava, gli pareva dL carezzarlo e di raccog lierlo; poi gli pareva di riconoscerla., che a momenti una mammella era quella di una donna, che aveva visto allattare su una porta, e le gambe eran di una ragazza chinata a lavare, e quelle spalle gli eran già balenate davanti un gion10 in mezzo alla gora; ma subito s'accorgeva che lei non era nessuna di queste donne già viste. Per un attimo solo egli riusciva ad averla, a stringerla tanto contro di sé che gli pareva quasi di vederla; ma nello stordimento ella riusciva a, sfuggirgli, e si perdeva anc6ra nel buio di dov'era venuta: così come quella che aveva ora davanti. Un lampo scoppiò improvviso, il cielo si ritrasse di colpo, svuo– t~to, ~ lo scemo la vide apparire, sola bianca enorme, che pareva riempire l'universo. La v:iile bene e sentì che non l'avrebbe più persa. Tentoni per il fango, le 'mani lo strascicavano tese là dove l'avrebbero toccata. Brancolando egli riconobbe il salire dei fianchi s~ntì ~~ collo sciogliérsi dal gelo : allora l'abbracciò stretta, gli s:av'. vmgh10 sopra con tutto il corpo. Un seno gli s'intiepidì adagio sotto la gota. La pioggia veniva giù di traverso strosciando forte contro la terra mezza. BibliotecaGino Bianco
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