Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931
286 P. Drigo -- Lettere del Carducci e di .Alberto Mario ecc. la sua nobile e pallida fro111te.Ma oscilla, appare e scompare come dietro l'ondeggiare d'u111 velo. Mi addormento ool capo sulla tov,aglia e mi portano a letto. NessU1110 se n'ac·oorge. I servi recano i lumi. Silenzio! Carducci si leva a dire qualche cosa: Martin Lutero. Quwndo mio padre morì, - e la sua morte fu così tragic-a, così disumana, non per il modo, ma perché era lui che moriva, lui così degno di vivere, così vibrante di vita, cosi necessario, - a 111oi parve che una grande ombra nera si fosse frapposta tra la 111-ostra casa e il sole. Carducci scrisse alla mamma: Mia Signor.a. Avevo fatto un telegramma al ,Sindaco, non arrivato a .destinoper mala interpretazione, e significavo ciò che ora significo spe– cialmente a Le,i,cioè che io partecipo al cordoglio suo e della sua famiglia per la perdita di Valerio Bianchetti, mio amicissimo. Partecipo al cor– doglio che una tal perdita ha messo in tutti i buoni cittadini, ché un uomo come il Bianchetti, di così valido ingegno nell'investigare e affer– mare il bello e il vero, e di tanta costanza nél bene, la.scia di sé lungo desiderio in quanti lo conobbero. Mi abbia, Signora, sempre pronto a servirLa, e mi creda devotamente Suo GIOSUÈl CARDUCCI. Non ho inteso 00111 queste pagine rioordare degnametnte mio padre. Ho voluto piuttosto render 111ote al pubblico alcune lettere partico– larmente interessalllti per il momento in cui furono scritte, o per qualche idea, affermazione, o giudizio. E mi ci sono accinta col proposito di trascriverle quasi nude, appena incorniciate da pochi dati di fatto. ,Mi perdo111i l lettore, se malgrado il mfo proposito, ,sono stata incapace di conservare la fredkl,a oggettività dello studioso, ed ho presentato queste le~tere femminilmente) tra commossi, seppul' ra– pidi, accenni a ricordi che mi sono infinitamente cari. PAOLA DRIGO. BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy