Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

284 P. Drigo portando colle loro mani pietra su pietra; più facile anc6ra, cri– ticare i dissidi, le diffidenze, le ire, i rancori, gli errori, che tal– volta minaccia,rono o rallentarono il felice compimento dell'opera. La verità, è, che non si può demolire e riedificare, buttar giù tanta storia e crearne di nuova, senza patimento ed intima lotta; la verità è, che la storia degli artefici del nostro Risorgimento non fu quell'idillio che s'impara nei testi di scuola, ma infinitamente più complessa e più toccante fu, - e in un certo senso più gran– .diosa, - delle battaglie vinte o perdute, per la tragedia spirituale di cui fu nutrita, per l'ardore delle passioni che in essa cozzarono. Ma il G·iorgione è una pagina tutta serena. Serena e innamo– rata : sento in essa vibrare la voce di inio padre, quella voce che allora io non udii, ma di cui mi è rimasto egualmente l'accento nell'anima, come il tocco d'una campana che vi risuona anc6ra nelle ore grigie, lacerando la, nebbia, chiamando il sole, la bellezza, la vita. Scriveva Alberto Mario da Lendinara : Caro Bianchetti, Lessi la vostra orazione vigorosa e calda, e tutta piena cli spiriti fosçoliani. Maneggiaste il soggetto mirabilmente. Vi sia detto anche in nome di parecchi mi,ei concittadini : bravo. Buon sangue uon mente. Con queste ultime parole alludeva il Mario a Giuseppe Bian– chetti, zio di mio padre, autore di Lo Scrittore Italiano? È pro– babile. Forse anche il Carducci vi accenna quando commenta af– fettuosamente i propositi di. ... astensione del suo giovane amico : « V o-i 1 Vo,tnore alle lettere l'avete nel sang,ue e non, ve ne potrete sbaraz.w.r0 n ? Molti si son compiaciuti a dipingere un Carducci misantropo . ' iracondo, ruvido, sgarbato: da questi fogli che di lui ci restano, e da qurunto ricordo io stessa; 1I1on ho ìmpressiollle che di una grande e cm:tante cordialità, di una consuetudine di gentilezza, non sol- tanto formale, ma d'animo. · · Scelgo, fra parecchie, questa lettera, sebbene di carattere intimo, perché giova a lumeggiare il carattere e il sentimento del poeta. Mio caro amico Bian~hetti . ' Ho ricevuto il Goldoni e il minore oh molto minore Guerzoni. Vi ringrazio cordialissimamente. Son giu~ti a tempo. Li ri~vre,te alla fine dell'anno. · Certo che questo settembre ve. rro': s' s' s1' v ò E h' h · 1, :1, , err . c 1 sa, c e 10 BibliotecaGino Bianco

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