Pègaso - anno III - n. 3 - marzo 1931

280 P. Drigo rava all'Epoca diretta dal Pais, - deve avere pe·r la prima volta avvici[lato il Carducci. Anche dal '62 al '66 la vita universitaria di mio padre era stata di continuo interrotta, sia da incarichi politici segreti sia dai moti del Friuli ai quali aveva partecip,ato. Come e quando studiasse no[l so, so che nel '66 con Garibaldi era a Bezzecca, e nel '66 prendeva la laurea i!Illegge a Bolog[la. Il Carducci non si era battuto. Note so!Ilo, ed ruiche troppo di– scusse, le cause della sua assenza dai campi di battaglia. Ored!o che il primo a rammaricarsene profo[ldamente, sia stato e·gli stesso. In ogni rnodo questo fatto, - lo giudicasse mio padre sufficientemente spiegato, o ritenesse egli, come penso, che quanto il poeta aveva dato all'Italia eguagHasse, am.zisuperass,e, ciò che avrebbe, comun– que, potuto dare altrimenti, - questo fatto, ripeto, non ad,ombrò mai [leppure fugacemente la sua inco!Ildizionata d'evozio[le al Car– ducci. La, personalità dell'uomo er,11; infatti tale da 1110n poter am– mettersi oon booeficio d'inventario, né accettarsi OOIIl critiche o riserve: o era accettata ed amata in blocco, qual'era, o in blocoo respinta. Sull'animo ardente di mio padre deve essa aver esercitato fin dal primo COlntatto una f.orz~ potente d'attrazio[le, così oome la sua poesia dleve a,ver suscitato subito i[l lui l'ammirazione, quel– l'ammirazione fervida, i[ltera, entusiasta, commossa, ch'è propria dei giovam.i; e, insieme, il generoso proposito di manifestarla. Ohe l'abbia fatto, e prima assai che il poeta fosse universalmente c·onosciuto e celebrato, lo attestano gli appu!Ilti, i giornali, che ho trovato fr.a le sue carte, e le lettere stesse del Carducci, che più sotto trascrivo. E molto mi piace, padre mio, che tu non abbia cautamente aspet– tato, per appla-udire, che tutti applaudissero; che tu lllon abbia in– teressatamente aspettato, per lodare, che la fama, ormai raggiunta in pieno dal tuo poeta, spandesse di riflesso anche su di te qualche bagliore di ri[lomanz:a,. No : tu hai avuto il coraggio di levarti quasi primo e quasi solo, - com'era da te, - ad esprimere il tuo pensiero quru1do am.c6raintorno al poeta degli ,Epodi pesav,a un silélnzio greve, quando al cantore di Satana si gettàvano più sassi che fiori, quam.d!o scrivere e parlare di lui significava anc6ra: impegnare battaglia. Come ricambiò il Carducci l'affetto del suo' giovane critico? In qual conto lo tenne ? . La lettera che segue è del 14 marzo '71. :È bordata a lutto forse per la morte della madre del poeta. ' Bologna 14 niar. 71. Mio caro .Sig1:10re, ~Ila non_ha bisogno di chiede~e scuse a me, che invece ho obblighi molti con Lei per la benevolenza della quale mi prosegue. Ma badi non BibliotecaGino Bianco

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