Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931
204 G. Alberti nella sola America del Nord si sa che ogni stato ha, i suoi particolari censori, i colpi di forbice del Massachussets non saranno quelli dell'Illinois, e La folla venne proibito nella Virginia,. Ma è per questa ragione, tra l'altre, che sono fioriti i Cine-Olubs un po' dap– pertutto: certi veto cadono naturalmente quando gli spettatori si riducono a un gruppo priva,to e ristretto di persone con interess~ precisi e speciali. Da noi qualche tentativo pure s'è fatto, ma e fallito subito, per mancanza d'alimento e d'interesse. Mentre ci sarebbe tanto, per non dir tutto, da imparare. Imparare, che non vuol già dire imitare. -Ma chi ricusa deliberatamente le influenze è uno stolido o un debole; non c'è esperienza compiutamente conclusa, sia essa la più lontana dalla nostra natura, dalla qua.le non pos– siamo trarre una profonda, e proficua lezione di « métho de géné– rale )), secondo le parole di Bandelaire. Ma c'è poi da noi chi voglia e sappia imparare ? . Osservo che parecchi direttori italiani hanno lavorato negli anni scorsi a Berlino che è una delle città dove, oltre alla interessante produzione locale, si possono vedere i migliori film del mondo in– tero : e che cosa hanno imparato ? Per metter su con gravissima spesa delle Canzoni dell'a)rnore e delle Corti d'assise tanto varrebbe seguitare a vivere sugli scarti americani, tedeschi e francesi. Bla– setti dopo aver intravisto in Sole l'inizio di quella che poteva essere 1a buona via, ci ha dato la farsa di Nerone. Come se ci' si fosse detti: «L'America ha Al Jolson, ma noi abbiamo Petrolini >>-. A parte il fatto molto discutibile che si debba emulare l'America nelle cose peggiori, io Petrolini lo vado a applaudire a, teatro : al cinematografo vorrei andare a vedere, ponìamo, un dramma paesano nelle risaie o tra le crete senesi, una vicenda di pescatori all'Elba o a Positano. Questo ha fatto Jean Epstein in Finis Terrae, girato sulle coste di Bretagna e utilizzando solo indigeni secondo l'esempio dei sovietici e come hanno recentemente fatto il portoghese Leitao de Barros nel suo·film marinaresco Maria do Mar, e King Vidor nel suo film negro H allel'ujah ! E con H allelujah!, che nella sua versione integrale è un film so– noro, parlato e cantato, veniamo alla dibattutissima questione·. La quale è teoricamente pacifica: non c'è nessuna ragione valida per esaltare o condannare il film sonoro a danno o a favore del muto : contano solamente certe risoluzioni particolari ed effettuali del problema. Tuttavia non so trattenermi dal riportare dal recente libretto di Jean-Richard Bloch, Destin du Théatre 1 ), alcune giu– diziose osservazioni a questo riguardo : « Dopo un periodo di incer– tezze e annaspamenti, dopo che i vecchi drammaturghi, i vecchi metteurs-en-scène, i vecchi attori avranno creduto a un ritorno dei 1) Ed. Noitvelle Revu.e Française. -BibliotecaGino Bianco
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