Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

202 G. Alberti Questa preoccupazione di «verismo>> costituisce la menda cen– trale di quella somma cinematografica che è il volume intitolato The Film till now 1 ), di Paul Rotha. Il quale, culturalmente inerme, quando s'impanca a cercare degli ascendenti letterari al cinema– tografo nomina i« veristi>> Zola e Dostoiewsky .... Ma a parte questa pretesa di una cultura insussistente unita a una incapacità specu– lativa sul fatto estetico, c'è nel Rotha un istintivo e vivace senso. di quel che può e dev'essere il cinematografo. Il libro riesce mono– tono ad una lettura attenta: ma si tratta di un'opera desti– nata più alla consultazione che a una seguìta lettura. L'indice alfabetico è abbondantissimo : sono nominati più di settecento film, di più di cento sono date le indica.zioni, così difficili a trovarsi, sui vari cooperatori, direttori, -attori, operatori e l'anno di edizione; le illustrazioni fotografiche giungono al centinaio. Tutte le varie !'\Cuolesono studiate minutamente, spesso opera per opera, sempre direttore per direttore; notate le interferenze, le simpatie, le pole– miche tra scuola e scuola e in una nazione stessa e in nazioni diverse; seguìta la storia del cinematografo nelle sue tappe più lontane ma vittoriose; discusse le tecniche e dibattuti i nuovi problemi che se– guitano a proporre le scoperte meccaniche. L'argomentazione critica appare spesso come campata in aria, ma un gusto istintivo si sente tuttavia che funziona criticamente bene e il giudizio finale non falla quasi mai. L'omaggio a Douglas Fairbanks, per esempio, rivela un'encomiabile assenza di' pregiudizi da parte di un ammiratore di Pabst e Eisenstein. Dòuglas non ha mai prodotto dei film par– ticolarmente notevoli a parte Il pirata. nero 1 dice il Rotha (Il ladro di Bagdad, a, parer mio), ma questo è indubbio « che per il suo ritmo, il suo grazioso e incessa-nte movimento Fairbanks è essenzialmente filmic .... Fairbanks sente che certe azioni, certi gesti sono superbamente graziosi nella loro naturale perfezione>>. Ma le più decise e totali ammirazioni del Rotha vanno, s'intel!:de, a tutt'un altro ge11eredi opere e val la pen-a di compilarne l'elenco. Anzitutto e indiscutibilmente i sovietici (malgrado la grave pèl'e– giudiziale, nei riguardi dell'opera d'arte, dell'aperta intenz,ione pa– triottica e propagandistica) : La corazzata Potemkin (192J5), -ottobre T1927), Il vecchio e il nitovo (1926-29) di Eisenstein ;- ,La madre (1926), La fine di Pietrobnrgo (1927), L'erede di Gengis Khan (1928), più noto sotto il titolo adottato in Germania, Tempesta sull'Asia, di Pudowkin; Zvenigora (1928) e L'arsenale (1929) di Dovjenko; Letto e sofà (1927) di Room ; Il frammento di itn impero (1928-29) . di Ermler; e fra i numerosi film documentari quello ammirevole sulla costruzione della linea ferroviaria Turkestan-Siberia intito– lato Turksib di Turin. Tra gli americani Oha,plin s'intende, maestr6 1 ) Eld. J0nathan Cape, London., BibliotecaGino Bianco

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