Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

G. .Alberti niche 1 ) senza il riferimento (così necessario in questo genere di libri) d~lle illustrazioni fotografiche, non· ci sembra sempre giusto di tono. E cioè: andiamo tutti più o meno al cinematografo per passare la serata e la tepida, e buia promiscuità della sala di proie– zione ci è ormai un che di acquisito e familiare non merlo di quelle aeree terrazze dedicate alle agapi musica1i che sono i loggioni. Ma Giovannetti si ferma qui, non dissocia, non distingue, rimane un sentimentale frequentatore di cinematografi, troppo candido, e poco e•sigente. Né tras·cende mai questo suo tipo psicologico, com~, per intendersi, un Proust trascende il proprio tipo, secondo l'ottima, definizione di Debenedetti, di frequentatore di concerti. « Il m)«r– rivera soiwent d)apprécier 1.m tableait imiq11,ement p01.w .Zasomme d)idées ou de ré·veries qi1/-ilapportera clans mon esprit>>, scriveva Baudela.ire cinquant'anni prima che Proust accennasse alle << utiles réveries >> suggeritegli dalla music~. Non si vuol quindi processare affatto una esperienza che approfondita, potrebbe riuscire rivela– trice e istruttiva, ma constatare solo ch'è qui rimasta distratta e paga di un facile lirismo. 0' è anzi in Giovannetti una facoltà ragionativa, nm certo buon senso direi eulturale che gli consente di mettere a, fuoco due questioni tanto elementari quanto di so-. lito confusamente dibattute. Giovannetti anzitutto difende le arti meccaniche, ma non come molti ingenuamente fanno per un malin– teso spirito moderno; semplicemente legittima il loro diritto di esistenza, delimita la loro natura, le loro possibilità: « Nel mo– mento creativo, il sistema meccanico di cui l'artista dispone, è di– ventato un puro istrumento tecnico, com'è il pennello per la pittura. o la stecca per la scultura .... Le nuove arti sono dunque fondate· · sulla precisa conoscenza del va1ore determinante della macchina nel suo momento creativo. Su questa sicurezza tecnica, l'artista mec– canico, come_ogni altro artista, deve costruire quando cerca nuovi equivalenti per le architetture spirituali che la sua subiettività in– travede .... In queste nuove arti meccaniche, insomma, come in tutte le altre la tecnica non è meccanicità nia necessità viva, momento. essenziale dello spirito creatore)). L'altro punto tocca la vieta que– stione del << Yerismo >> e Giovannetti ha qui una trovata psicologica : << Per il J:\OStro spirito, anche se edotto dei trucchi infiniti della fotografia, fotografico significa sempre documentario cioè vero mol– tiplicato per vero, vero alla seconda potenza .... Tutti i film quindi in quanto fotografici sono documentari perché ci danno della realtà un'idea che lo spirito è incline\a, considerare come tipicamente im– personale e obiettiva.... Attraverso la fotografia, lo spettacolo ci– nematografico assume, nostro malgra,do, un'apparenza di scientifico e quindi di vero, che ci conquide a nostra insaputa .... II film i~ ( 1) ID<l. Remo Sandron. BibliotecaGino Bianco

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