Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

192 A. Bonsanti poosa senza timore al domami. Questi medesimi sentimenti avevano risvegliato la peccatrice Adriana, e -dunque tutto non era guasto i111 lei; in quell'istamte il compag,no silenzi-Oso rispollldeva alle sue pa– role, voltando verso di lei la faccia bruna, ed ella che lo vide illl petnombra, ingetnuo, commosso, vergognoso, sentì una gran tene– rezza invaderla, quasi un amore. Erano in parte i leggeri va– pori che la giornata diversa dalle solite aveva mosso in quella te– stolina già di per se stessa bizzarra, iii •parte un languore fisico del viaggio, di quell'andar di notte solita-rio, a giocarle questo tiro, ma anche il bisogno di una persona amica, di una parola che la consolasse. - Non vuol camminare, - diceva il giovanotto, e sorrideva confuso per essere sta,to ripreso, - non vuol camminare, e non perché sia stanco, ma per testardaggine. È stato tutto il giorno nella stana e prima di attaccarlo gli ho dato l'avena. Nei suoi giorllli buoni 1110n ha paura della salita. E i colpi sul groppollle, che fan tanto chiasso che sembra di battere snl legno, se li dimentica sùbito. L'Adriana vedeva la schiena larga di lui e il collo forte, non a111- c6ra bruciato e inciso dal sole, e il suo quasi infantile profilo, e quando le parlava era la bocca fresca che la faceva poososa. - Ma se Vossignoria non ha fretta, come dice, - proseguì, - per me non l'ho e gli lasciam fare ciò che vuole. Teneva una mano nell'altra sopra le gambe a-ccavallate, e fra le dita le briglie lenti e la frusta inerte. - State sempre là, con vostra madre? - gli chiese l' Adriaina improvvisamente, e dal movimento brusco di lui, dal respiro che prese prima di rispondere, capì che la sua- domanda lo a-veva stupito. - Certo, - rispose finalmente con i'aria di dire: e dove dovrei stare ? e dove potrei stare se non là ·: --- Sto con la mamma e col– babbo. Ma l'alllno ~orso sono aindato a Livorino, e vado spesso a Lucca e al Borg-o dalla mia sorella. - Non vorreste andare un po' in girò, vedere altri paesi, fare un altro mestiere ? - insisté la cantainte. - No .. Perché? La carretta incrociava in quel momento un gregge compatto e numeroso; sopra l'ondeggiare dei gropponi, qualche testa si levava per un attimo,, poi tornava a scomparire. I pastori coi lor gridi gutturali incitavalllo le dtardatarie; qualche colpo di bastone sulle groppe lamose spingeva nei !'anghi .quelle che si fermavamo a brucar-e la poca erba dei ciglio111i. Il cam.ebianco seguiva tranquillo co111scio della ~ua-inuti~it~ su quella strada, scoperta e arginata; ~i capiva come 11 suo1110 ms1steinte llel campano fosse la luce di quell'amdare concorde. BibliotecaGino Bianco

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