Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

190 A. Bonsanti salto e sedette sulla sponda, rimanendo con le gambe ciondoloni. Il ciuco, stimolato, prese il trotto, e ben presto la via maestra fu raggiunta. Sulla strada pi3IDa le soosse e i soprassalti cessarono e l'andare divenne meno scomodo e più veloce. I diue ta,cquero a lulilgo. L'Adriana pensava, vedendo a poco a poco sparire il teatr-0 della sua giorlilata avventurosa e mutare il panorama, che l'ora di ren– dere i conti era giunta, e quell'alterlilare di cui era preda sin dal mattino, quelle inquietudini or vaghe, -or ragionate, quelle oasi tranquille, quegl' impeti decisi, si davano il cambio con una mag– giore frequenza e la mantooevfilUoirres-0luta. ,Mentre si ripeteva che il suo rit-0000 doveva apparire freddo e contegnoso, e dettato dalla sua condiscendenza, non era certa delle sue forze per recitare quella parte, e quei mezzi che le si erano offerti poco prima, quegli appigli, quei rimproveri che precedesserò le interr-0gazioni di chi aveva un certo diritto di farle, ecco che le svamivano di tra le mani nel mo– mento di usarne. Doveva andar lei dal conte, si domalil.dava, o aspettare che il conte venisse a trovarla? E se questi non si -fa– cesse vedere, doveva avvertirlo, chiamarlò? Il giungere immediato di lui nella sua stanza, sarebbe stat-0 indice di un:1 forte burrasca, ella 1-0 sapeva, ma quamto preferibile, quanto meno temibile del silenzio; e la calma sarebbe seguita illl breve, mentre il perdono da impetrare d'ambo le parti l'avrebbe resa più sicura e •più dolce. Dov'era il conte? Il non averlo visto fra la brigata galoppante al mattino, non voleva dire che fosse rimast-0 alla locanda;_ forse aveva raggiunto più tardi gli amici, attrawirsam.d-0 il paese mentre lei era i:n chiesa a pregare, ign-0raID.dolacosì vicina; forse l'aveva oercata a lungo, e fatta cercare, e del suo nome avevalil.orisuonato le stra.de e i sentieri che si dipartivano dalla locanda, ma inutilmente. Lo vide peinsieros-0, disperato, ma IIlon ne -provò s-0ddisfazione come al mattirno, quamdo il dispetto di quella cavalcata che la sor– passava impolverandola, le aveva d?,to il desiderio di UIIlavendetta, anzi sentì compassione per lui, riconobbe sempre di più la sua oolpa. All-0ra si disse che quella sarebbe stata una· prova per il loro affett-0, senza chiedersi qualil.to il suo fosse profondo, né se esistesse veramente. Di fro1I1t ea lui po i si sentiva colpevole di tanti altri pensieri riprovevoli, di desideri, di compiacenze e non è a credersi per quest-0 che fosse usa prestare all'amore un significato troppo limpido ed esclusivo, o che lo spettro della fèd'eltà turbasse i suoi s-onni; ma poiché acc-0nsootiva a rioonoscere i suoi torti, le veniva fatto di accusarsi di tutti con un impegno, con uno scrupolo nervoso sicché questi aumentavano di continuo, e invero pochi ce n'eram~ che fossero soltanto frutto della fantasia. Anche pensò a problemi più pratici, più immediati; si chiese di dove entrerebbe nella lo– camda, se dall'ing:resso principale o di dietro, dalla gram.porta verde sui campi; e se l'orgoglio le consigliava il primo, un timore, un im- BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy