Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931
[ capricci dell'Adriana 163 completo, e non importa se sceglieva pe:t> esprimersi U1I1 mezzo cosi mondano, taJI1te SOlllO le vie per rendere migliore l'uomo, anche le più traverse e impensate. Da Lucca le erano stati promessi molti onori e la ,presenza ,della Corte, il repertorfo le piaceva, :weva la voce obbediente, IIlOIIl le sarebbero mancate le sodd\isfazioni. L'in– quietudine non poteva avere origillle da ciò. Piuttosto ilil quel giomo avrebbe preferito stare sola, trovarsi maga,ri nella sua casa di Parma, o amche qui, ma sola, e seduta vicino alla mestra, vedere il sole passare e m-0rire, a volta a volta candidamente fantasticaJI1do, lllon pensamdo a lllUlla, in dormiveglia, ascoltando a tratti i discorsi i;:ensati di Maria oome un puro suono, Ulll ancoraggio. Il tempo allora trascorreva sooza fatica, né veloce [lé lento, senza rintocchi, e fimché durava la luce nolll c'era motivo di ricordarsi creatura che vivesse e soffrisse. In quel giorno non aveva voglia di essere allegra, nolll voleva essere allegra. Trovasse il modo di sfuggire alla passeg– giata rumorosa, alle chi~chiere, ai complimenti dati e ricevuti! Ci sarebber state una ventÌIIla di persone fra dame e cavalieri, la mag– gior parte conosciuti da poco, altri Ìlllvece d!a tempo, coi quali la colllversazione procedeva faticosa, fatta di riferimenti segreti. C'era un cavaliere grasso, dal naso corto e bitorsoluto e dalla pappagorgia cascante, miope, che la illltratteneva volto collltro volto sull'Acca– demia di Medicina tenutasi illl quell'anno a Livorno, ool concorso dei dotti di tutto il mondo, e non si curava che lo si ascoltasse, purché lo si lasciasse parlare; ce n'era, un altro di voce flautata, grrunde ammiratore suo e «corteggiatore platooico)) dìceva, lam– ciandole sguardi che dimostravano come lo stil platonico dipendesse soltanto dalla riteomtezza di lei; c'erano dei giovanotti non più divertenti; c'erano due forastieri, non aveva capito bene se illlglesi o tedeschi, amabili, sembrava, quelli, e di un certo spirito, ma illl- . comprensibili. Le donne erano poche, giovani e vivaci, e di un genere tale da metter l'ali ai discorsi, piuttosto che mozzarle. C'era infine il cOlllte,ma neppur lui gradito ·im. quel momento, anzi lui mooo degli altri come quello che poteva pretendere di più. Qui 1I1on pensò che la medesima compagnia o altre simili che ora desiderava fuggire aveva spesso ricercata con oompiacimento; noo si disse : oggi non amo averne, senza impegnare il domani, ma si senti vittima quasi iillllocente che cercasse uno spiraglio e fosse decisa a trovarlo. Allora le parve che l' origÌll1e dei suoi mali fosse una soltanto: l'esserle mancato in ogni caso il coosiglio e l'affetto · dli, una persona disÌll1teressata e che quella sua famiglia appena conosciuta e quasi dimenticata avrebbe potuto divenire un porto, la pace. Si guardò i!Iltortno, si vide abband001ata, e senti una gran compassiooe· di sé, ma nello stesso tempo credette Ìll1un rimedio, scoperto ormai il male, e come quando un pensier8 sino a un certo momento nascosto e oscurato fra mezzo ad altri diversi, si libera e BibliotecaG,no Bianco
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