Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931
136 F. Salata i sentimenti che ebbero vita e alimento nel suo cuore, tutto quello insomma che fu realmente suo nel pensare e nell'operare>>. E non div-ersamente dopo sessant'anni, il Luzio: « Centinaia e centinaia di sue lettere' esistono (inedite anc6ra) e vibrano tutte d'intenso do– lore di cupo misticismo di fiducia in Dio e nella giustizia del tempo ' ' . per la rivendicazione della sua fama, del suo onore trascinato nel fango)). Voglio qui aggiungere, a tramquillare chi, anni or sono, mostrò di preoccuparsi della sorte di lettere scritte da Carlo Alberto a stram.ieri, specialmente a diplomatici, che il Re, cosi generoso cor– rispondente con suoi collaboratori diretti e con sicuri amici, deve essere stato, e ne ho attinto in alcune speciali ricerche all'estero la sicura convinzione, molto parco di scritti e di confidenze amche ai più fidati tra i diplomatici stranieri. Ad -ogni modo, e questa è anche tma buona notizia, il carteggio con il Ministro di Prussia, il conte Waldburg-Truchsess, al quale si sa quanto fosse legato Carlo– Alberto e dal quale non s'ignora quante prove di attaccamento egli avesse nei tempi più perigliosi, questo carteggio, - dico, - relativa– mente più copioso, è in Italia e in mani sicure~ degne. :J;L~;:,<•:,.,.-., Una caratteristica singolare, affatto insolit::ti nelle consuetudini dei Sovrallli, hanno le cartoline e i biglietti, scritti di sua mano~ che affrettatamente, nel corso di U[l'udienza, o leggendo una rela– zione o amche un giomale, o durante le ore del riposo e della medi– tazione, Re Carlo Alberto soleva inviare a Ministri o digmitari di Corte, « piegati a listelli .senza sigillo)), il più delle volte senz;a firma. Ohi molte ne ebbe tra le mam.i di queste «cartoline>>, lasciò, scritto che « sugose, chiare, recise, contenevalllo il germe di provve– dimenti di vasto, ma preveduto svolgimento>>, e non infrequente– mente osservazioni acute e richiami pungenti. Forse non sempre facilmente sono, - come qualche saggio edito già dimostra, - identificabili le date, a, traverso l'oggetto e il desti– natario (sono per lo più conservati codesti biglietti negli archivi pri– vati dei personaggi a cui furono diretti). Una segmalazione di tali documenti da parte dei privati possessori all'Accademia d'Italia offrirebbe la possibilità •di farne 11111a cernita e una racc,olta almeno ' dei più importanti per ragione di materia, e di renderne conto som- mario nel già accennat,o saggio bibliografico. Ma l'opera fondamentale può m questo campo venire· dalla Reale Acèademia d'Italia. L'iniziativa è presa e se come a pro- . ' ' ·muoverla fu Alessandro Luzio, egli stesso sarà chiamato ad attuarla- farà grande onore all'Italia ed aprirà la fonte più pura e più ricc~ alla storia e alla gloria di Carlo Alberto: BibliotecaGino Bianco
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