Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

L'anno ili Oa.rlo Alberto 135 giò l'epistolario Nicomede Bianchi, che non solo non poté attuare il proposito, ma dei materiali raccolti scemò egli stesso il valore affidaindo il lavoro di copia ad amanuensi inesperti o distratti. Noi chiediamo invece, sempre nell'intento (ii offrire sollecitamente il più e il meglio di fonti genuine alla storia, che si affretti il passo nel– l'edizione dei vari gruppi di lettere che anc6ra sono o affatto sco– nosciute o mal note per edizioni mutile o scorrette. Noo abbiamo èhe a seguire, anche per il modo della pubblicazio111e d illustrazio111e, gli esempi datici da uno stuolo di nostri studiosi, dal •Man1110 al Luzio, dal degli Alberti al Patetta. Molto possono i privati, più devono gli istituti pubblici a ciò chiamati. La stessa Bibliografia carlalbertina., che, come abbiamo visto, si prepara.sotto gli auspicii clell'Accademia d'Italia, darà modo di veder chiaro no111 solo 1nell'edito, ma anche nell'i111edito,se, com'è disegmato, potrà dare, magari in appendice, una descrizione almeno sommaria dei fondi archivistici pubblici e privati. Va intanto ac– colto con vivo compiacimento l'an111unzio della prossima pubblica– zione del cartegg'io del Re con Il;:i,rione Petitti, a cura del Codignola per la Reale Deputazione di storia patria di Torino, e di quello del Solaro della Margherita, che, prima promesso al Rodolico e poi affidato al Padre Rinieri, giustifica la più viva curiosità. Ma agli altri privati, custodi di lettere di Carlo Alberto (al Revel, al Villamarina ecc. e ce ne sono, mi comunica il Michel, anche a Livorno nella raccolta Bastogi), preceda, come può ed è suo uf– ficio, il Comitato Na-zionale per la .Storia d'el Risorgimento. Con il fondo di Domenico Berti (il quale vi la-sciò abbozzata anche u111a biografia di Carlo Alberto) il Comitato acquistò ce111toventilettere a.utografe inedite, - oltre a molte copie di altre altrove conservate, per esempio di alcune del più ricco fondo Alfieri di Sostegno, - del Principe e Re a vari intimi, tra cui il Barbamia, il D' Auzers, Michele ò.i Cavour, tra il 1818 e il 1845, importantissime. Il Conservatore del Museo e dell~ Biblioteca Centrale del Risorgimento (le cui raccolte sono per la loro ricchezza e bellezza ben degme di essere accolte quanto prima nella sede definitiva, entro alla mole del monumento al Padre della Patria), Mario .Menghini, è come designato alla nuova opera dalla stessa esperienza ammirata. nell'edizione nazionale maz– ziniana. Sul valore di questa fonte per la storia di Carlo Alberto, e par– ticolarmente per essa, basterebbe ricordare ciò che, fatto esperto -da molte letture d'autografi, lasciò scritto il Bianchi: « È solta111to dalle lettere scritte di propria mano a' suoi Ministri e confidenti -che Carlo Alberto a pieno si rivela: è .U111icamente in esse che con criteri-o illuminato si può disceme,re, nelle opere del Principe e del Re, l'uomo colle sue doti personali, conoscere le deliberazioni di Governo che propriamente mossero dalla- sua libera volOllltà, i con· -cetti di pubblica amministrazione che originarono dalla sua mente, BibliotecaGino Bianco

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