Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

134 li'. Salatn c'he almeno egli ne ha scritti. Non considero dia,ri alcune composi: zioni particolari, per quamto di ca-rattere ,affine, come quelle, d1 cm si conoscòno frammenti dal titolo Com;ment je me tirais de quel– ques vas diffìciles e l'aÌtra Quelques wnes des nombreus·es graces qiie le Seigneiw me fit) delle quali gli apografi sono nella Biblioteca del Re in Torino e la copia, molto tarda, di alcuni capitoli !Ilel'FOIIldo Berti della Biblioteca Centrale del Risorgimento in Roma. A' diari possono avvicinarsi piuttosto i .suoi Sowvenirs de la Camrpagne d' Espagne e i Soiivenirs de l'Andalousie -o le descrizioni di alcuni altri viaggi, più caratteristiGo quello in Sardegna. L'argomento o il fatto che mi fa credere alla consuetudi!Ile di Carlo Alberto di ,scrivere, quotidiamamente, i ricordi delle cose lllO– tevoli vissute, vedute, compiute, è questo: che per alcuni mesi di vari amni, senza coritinuità, esiste, presso una nobile famiglia pie– montese, ed io ho avuto la fortuna di leggerlo, l'autografo di un vero e proprio Journal d1i Roi Charles-Albert, come l'ha i!Iltito1ato sul– l'involucro di questo gruppo di manoscritti l'illustre gentiluomo che ne legò ai figli il prezioso possesso. Non si scrive, pare a me, da un uomo come Carlo Alberto, metodico e minuto, il proprio diario per un mese deJ-1831, per quattro mesi ,del 1832, per due del '36, per Ulllodel '37 e uno del'38, COlll !Ilotizie minute di persone e cose, COlll ria~sunti _di conversazioni e regesti di atti esa,minati, con propositi di azioni future e giudizi su situazioni interne ed internazionali; non si mruntiene rigorosamente, persÌlllo nelle esteriorità materiali del colore e formato della- carta, della disposizione della scrittura, della legatura dei fa.scicoli mensili, a,nche a distanza di mesi e d'anni, una completa, meticolosa uniformità, se non se ne ha l'abitudine continuativa. Altrimenti, non si saprebbe davvero indovinare il motivo del dettare quei ricordi, soltanto per quei periodi. Tutto rende legittima la supposizione che questi quaderni, ora in possesso privato, siano stati estratti, non giova indagare il perché, da un più vasto complesso di diari, che Carlo Alberto deve avere tenuto, se non prima, da,ll'inizio del Regno in poi. Ogni maggiore !Ilotizia sarebbe per ora un'indì.screzione. Solo posso affermare che quelli da me e!'ìami!Ilatisono, per il com.tenuto e la forma, di così alto valore storico e di tamto interesse, che chi potesse assicurar l'esistenza di tutti o parte di éodesti diari per il resto del Regno di Carlo Alberto, porgerebbe a quest'anno cente– nario l'an!Ilunzio più fausto, come di un fatto fondamentale per la collloscenza dell'a!Ilimo ·e dell'opera del gram Re, e il dono di un vero tesoro alla letteratura storica del Risorgimento nazionale. llil quanto alle lettere, noo cliiediamo, per carità, l'epistolario completo e non, sopratutto, l'edizione nazionale. La raccolta com– pleta degli elementi, editi ed inediti, occuperebbe molti amni e ci -·darebbe poi, per i primi periodi, molto del già conosciuto. Vag·heg- BibliotecaGino Bianco

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