Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931
132 F'. Salata sul Re Carlo Alberto l'opera ,degli studiosi e l'attenzione dei lettori. Nel Ventuno, è vero, e lo ha detto felicemente Paolo Boselli in ulila commemorazione del settaaitacililquesimo anniversario della morte, «n,el Ventuno inoominciarolilo i Suoi sacrifizi per il Risorgimento italiano». Ma l'azione incomincia nel '31. La llluova i,ndagine storica ha appena sfiorii,to il regno di Carlo Alberto, per quanto siam'.oapprezzabili, - per citar solo i contributi maggiori ,epiù recenti, - le ÌIIltegrazioni documentarie date dal Lu– zio su a,lculiliaspetti degli inizi di quel regno, queHe del Lemmi sulla politica estera di quei primissimi amni e il carteggio d:ip1omatico del Conte di Sambuy, con tainta cura edito da.I compianto Mario degli Alberti. Ottimo sintomo di una tendenza a penetrare, oltre la vicooda più appariscente della politica, lllel nesso pr,ofondo della vita interna dello Stato, offrono i recentissimi Saggi di Politica eco– nomica carlalbertina di Antonio Fossati, preziosi, nutriti, di lar– ghissime informazioni archivistiche di prima mano, e che gettaJI10 luce nuova su tutto il processo di trasformazfolile da Carlo Alberto avviato e proseguito colll bein netta visiolile dei fini in ogni campo della vita, prima stagnante, del Piemolllte. . :È qui che devono appuntarsi là raccolta, la cernita, l'elabora– zio!lledelle fonti, anche a spiegare la sucoess.iva azione, altrimenti incomprensibile, e per ciò appunto rappresentata cofne un miraoolo, svolta dal Piemonte lllel decennio in cui fornì i mezzi d[ realizzazione al genio del Conte di Cavsour. A questo deve richiamare il centenario del Regino: a mostrare Carlo Alberto illltento a compiere, colil fede e tenaicia, ·e a dirigere e vigilare personalmente, vero 'Ministro di se stesso; uno sfor2io disciplilllato, continuo, 1I1ell'organizzazione ilil: terna, lllella politica estera entro il quadro e nel giuoco del mondo europeo, nella preparazione d'elle forw armate, IIlello sviluppo dellé istitm;ioni civili, nella, rillllllovazionedella società lllazionale e de' suoi organi, ,e nella creazione di uno Stato moderno, sì che dapprima, come il Re si compiaceva di ;wvertire ainche per segni modesti, a poco a poco si volgessero al Piemonte gli occhi di tutti gl'Italiani . ' e p01, a traverso illlteriori tormenti tra le aspira,ziollli e la realtà ~ a traverso dolorosi ,sa~rifizi che potero1I10apparire rinunzie e con– tradizioni, non mancassero nel giorno auspicato, ana predestina– zione ,della sua Casa, insieme oon il fascirno delle id!ealità gli stru– menti concreti, efficaei ad avviare l'Italia aH'indipe(Il,den~a se lllon ancora all'unità. ' Codesto metodo d[ attingere alle fo1I1tipremuni,sce di per sé con- .tro il pericolo che, sfatata. oramai, per sempre, la « leggenda del– f'obbrobrio », di cui fu vittima, in vita e in morte Carlo Alberto si dia corpo a quena che il non sospetto barone 'M~nno chiamav,a; deprecava: la « leggenda ,dell'entusiasmo)). Freni e limiti ad ogni amplificaziolile od esaltaziollle impone, vorrei dire automaticamente, BibliotecaGino Bianco
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