Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

232 M. Valgimigli lissima concretezza espressiva. Il Valeri ha l'occhio cosi attento, e una sensibilità così pronta e sperimentata, così vigile e sicura, che nulla gli sfugge: e le sue definizioni sono straordinarie. Basta aprire il libro e leggere; massime nelle Poesie Nuove: colori d'acqua, di cielo, di nuvole; brividi di aria, tremare di foglie, lustrare di tetti di vetri di zolle; ma le, rondini, per esempio, i voli i giochi i gridi delle rondini, io non so quale altro poeta sia mai riuscito a cogliere e a rappresenfare cosi: Ancora: Ancora: Subito scattano, da dietro i tetti, le rondini, a colpo di vento, e tagliano il cielo, stridendo come il diamante sul vetro. e questo lungo respiro di vento che porta nel chiuso l'i=enso del mare, tagliato dal volo violento delle rondini stridule amare. poi scoppiarono gli aspri gridi delle rondini, sbucate clai nidi, rovesciate nella furia del volo. Quel rovesciate è assai più che un segno di pittore : non è ,descrizione, ma interpretazione e visione di vita, cioè di anima. C'è anche, in tutto questo, com e una sensualità espressiva di cose non solo vedute, ma toccate, respi– ra.te, godute: aria odorata di miele, viso mattutino di donna ancora ba– gnato di sonno, e la bionda carne delle pietre, e la carne profonda della donna. E dovunque colore e colori, con una prodigalità, con un'abbon– danza, con una opulenza che è un variare continuo dinanzi agli occhi stupiti; stupiti sopra tutto perché ogni cosa è veduta e raffigurata col colore suo, in quell'attimo che è suo, in quel tono ch',è suo, e dell'animo che ha fatto sua la cosa, aria e cielo, acqua di mare e acque di canali, e case e tetti e altane, e campagne e alberi e fiori e frutti, e quel vario biancore dell'ospedale, in Suor Gesuina; dei corridoi delle bende delle vesti, dei malati ché si guardan le mani giallastre sul lenzuolo bianco. Senza colori, senza immagini, il Va-ieri non sente poesia. Poeta pittorico? Oerto Ortolani di laguna, R·iva di pena, Ottobre di Venezia, fanno pen– sare a pitture vere e proprie; e iu talune poesie, oltre il colore, pare anche di scorgere non so che distribuzione prospettica: ma nel senso di affinità spirituale, non di ricercata derivazione; e cioè nel senso di uno, stile interno, conquista e possesso di cose, trasposizione dal di fuori al di dentro, non di una tecnica, di una, bravura, di una perizia, di una. virtù. Questo senso del colore al Valeri viene da Venezia : gli aspetti di natura che il Valeri più ama sono aspetti di Venezia: egli è profondis– simamente poeta veneziano. Tante cose di questo poeta si potranno dire; ma una, che fu detta, proprio non si può : che il Valeri sia rapsodo er– i-ante. Perché ci sono in questo suo libro poesie ravennati, palermitane, BibliotecaGino Bianco

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